Avellino

Squadra che vince non si cambia. Salvo colpi di scena, l'Avellino ripartirà da Piero Braglia e Salvatore Di Somma. Se per il direttore sportivo la conferma è parsa sin da subito scontata, per il saldo legame stretto con la proprietà e, in particolare, con l'amministratore unico della IDC, Giovanni D'Agostino, sembrano essere state sciolte, nel giro di pochi giorni, anche le riserve in merito alla permanenza dell'allenatore. In fondo, per entrambi, i risultati parlano chiaro e, allora, anche se bisognerà continuare a migliorare, correggere gli errori e smussare gli angoli che in qualsiasi rapporto professionale vengono fuori col tempo, di pari passo con l'espressione dei differenti caratteri e modi di comunicare, ha prevalso un ragionamento semplice e lineare: che senso avrebbe cambiare? Quali garanzie ci sarebbero che facendolo si migliorerebbe? Nel momento in cui le ambizioni del tecnico sono le stesse del presidente e della tifoseria, ovvero puntare a un campionato di vertice, perché rompere gli equilibri che hanno garantito di arrivare a un passo dalla finale playoff? Continuità è, allora, la parola d'ordine. Investimenti mirati su una base che ha già offerto garanzie e che, se potenziata in maniera adeguata, può regalare grandi soddisfazioni. Intanto, il campionato dell'Avellino e dei suoi protagonisti non è passato inosservato: a testimoniarlo sondaggi e offerte, anche dalla categoria superiore, per Forte, Carriero, D'Angelo e Tito.