Poteva essere la domenica dell'andata della finale dei playoff. Un pizzico di amarezza resta, così, inesorabilmente dopo l'eliminazione in semifinale maturata mercoledì scorso, al “Partenio-Lombardi”, per mano del Padova. Niente drammi, però, alla fine della stagione della rinascita, trascorsa per intero senza parlare di vicenda extracalcistiche: non accadeva ormai da anni, non è un dettaglio. L'Avellino può finalmente guardare al futuro con ambizione dopo una stagione che resta assolutamente positiva, in cui sono state poste le basi per vincere senza passare dai playoff, come ha chiesto la Curva Sud nel comunicato-bilancio di fine annata agonistica.
Per compiere il definitivo salto di qualità serve armonizzare ancor di più l'intesa tra proprietà, direttore sportivo e tecnico. Proprio dalla definizione di questi ultimi due si ripartirà. Tra domani e dopodomani, salvo slittamenti, è in programma un incontro tra i D'Agostino, Di Somma e Braglia, entrambi in scadenza di contratto, per capire se ci siano i margini per continuare insieme. Vicina la conferma del dirigente, non scontata, ma nemmeno impossibile quella dell'allenatore, sondato dal Cosenza per un clamoroso ritorno, in modo da calmare le acque in un ambiente infuocato dopo la retrocessione in Serie C. Braglia vuole vincere nel biennio che lo separa dal ritiro al termine di una splendida carriera. Chiederà garanzie tecniche e di investimenti sull'organico per compiere il definitivo salto di qualità.
Ed ecco il nocciolo della questione: il club ritiene di aver già posto in essere sacrifici economici non marginali nel campionato appena mandato in archivio e non ha gradito le sottolineature relative al fatto che i risultati raggiunti siano stati al di sopra delle aspettative, anzi, si augurava di andare fino in fondo rispetto al considerevole esborso posto in essere per costruire da zero il parco giocatori e rinforzarlo nel corso del mercato di gennaio.
Di pari passo il mister avrebbe voluto, in maniera dichiarata e scandita più volte a chiare lettere già dal ritiro a Sturno, adottare un altro sistema di gioco, ovvero il 4-4-2, ma ha dovuto virare, con intelligenza e senza fanatismi tattici, sul 3-5-2 per sfruttare al meglio gli elementi messi a disposizione da Di Somma.
Sull'ottima annata agonistica c'è, ovviamente, pure l'impronta dell'ex capitano ai tempi della Serie A, ma, al netto delle difficoltà che ogni sessione di trattive riserva, stavolta il budget messo a disposizione andrà speso meglio, con più raziocinio, per garantire calciatori pienamente funzionali al sistema di gioco che Braglia indicherà. C'è, poi, bisogno di più qualità dalla cintola in su per rendere da vertice la rosa che, grazie al lavoro nel primo vero anno targato D'Agostino, andrà integrata, ma non rivoluzionata, rifondata o stravolta.
E trapelano le prime indiscrezioni: si dovrebbe puntare sull'innesto di 5 calciatori di categoria superiore, tra centrocampo e attacco, per dire la propria, nel segno della continuità, nel super competitivo girone meridionale che nascerà in seguito alla divisione per fasce geografiche.
Ma un passo alla volta, seppur con la necessità già impellente di accelerare per non accumulare ritardo sulle dirette concorrenti che, terminando prima i rispettivi percorsi, sono già operativi da settimane. Si dovrebbe ripartire da Braglia e Di Somma, tandem collaudato, ma il condizionale resta, rigorosamente, d'obbligo: prima del “nero su bianco”, il calcio insegna, guai a dare nulla per scontato. E l'ultima parola spetta al presidente D'Agostino.