Napoli

Sembra lontano un secolo lo sguardo perplesso, sulla panchina dello stadio “Meazza”, in uno dei giorni più bui, se non il più buio, della storia del calcio italiano: quello dell'eliminazione per mano della Svezia e della mancata partecipazione ai Mondiali di Russia 2018. Il volto sorridente di Lorenzo Insigne, dopo il gol del 3-0 rifilato alla Turchia, nella gara inuagurale di Euro 2020, aggiorna la storia delle Nazionale con una promettente ascesa, dopo la brusca discesa agli inferi del pallone, ma pure quella del folletto di Frattamaggiore, che ha chiuso i conti nella prima giornata del girone A della kermesse continentale slittata di un anno a causa del Covid. Col 10 sulle spalle, ecco la specialità della casa: destro a giro pennellato all'angolino, imparabile. Protagonista nel tridente del c.t. Roberto Mancini, nel tabellino dopo l'autorete di Demiral e il raddoppio di Immobile. Cuore alla telecamera, la classica esultanza dedicata a sua moglie Jenny, ma anche un simpatico messaggio rivolto a Lino Banfi per mantener fede a una promessa fatta prima della partita: quella di dire “porca puttena”, tormentone comico dell'attore pugliese, per esultare. Sì, sembra passata una vita da quella maledetta notte a Milano: andava cancellata con un'altra, magica, all'Olimpico di Roma. Missione compiuta, anche se è ancora lunga la strada da percorrere per completare il riscatto. Intanto, l'Italia di Insigne va e pure i discorsi relativi al rinnovo col Napoli è giusto che ora restino in un cassetto. Ci sarà tempo per riaprirlo, magari tirando fuori pure un sogno.