Nel corso della mattinata personale del Comando Provinciale di Salerno ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Salerno su richiesta della locale D.D.A., nei confronti di Giuseppe Stellato e di suo figlio Domenico, entrambi accusati in concorso di lesioni aggravate dal metodo mafioso e detenzione e porto abusivo di armi. Il provvedimento arriva in seguito all'acquisizione di “gravi indizi di colpevolezza” acquisiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Salerno in seguito alle indagini partite dopo il ferimento, con colpi d’arma da fuoco, di Mario Mautone , avvenuto nella serata del 24 luglio 2020 nel quartiere Pastena di Salerno. Sul territorio il pluripregiudicato Stellato, noto come “papacchione”, egemone sui rioni è ritenuto responsabile di numerose azioni criminali, un comportamento – per i militari - imitato dal figlio Domenico, ansioso di imporsi nella Zona Orientale di Salerno.
Proprio questa volontà sarebbe per i carabinieri il movente dell’agguato condotto in forma così plateale da padre e figlio ai danni di Mautone. Attraverso l'analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblica e privata installati nelle vie limitrofe a quella dell’azione criminale è stato possibile per i militari ricondurre con certezza ai due indagati la “gambizzazione” di “scriscietto”.
La violenza dimostrerebbe dunque come Stellato si sentisse ormai così intoccabile nel “suo” territorio da arrivare a sparare in pieno giorno e in un locale pubblico senza nemmeno coprirsi il viso, a differenza di quanto fatto dal figlio che indossava un casco integrale.Dagli esiti delle successive intercettazioni sarebbe emerso come l’aggressione fosse da inquadrare nell’ambito di un avvertimento legato al controllo dello spaccio di stupefacenti sul territorio, dove Giuseppe Stellato, al termine di un lungo periodo di detenzione, era tornato con l’intenzione di ristabilire il proprio predominio incontrastato.
Progetto interrotto la notte stessa dell’agguato a Mautone quando Giuseppe Stellato era stato nuovamente arrestato.
Sebbene sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo notturno di permanenza in casa, infatti, nel corso di un controllo presso la sua abitazione non si era fatto trovare, fuggendo di corsa all’arrivo della pattuglia dei carabinieri.
Una fuga che per i carabinieri sarebbe riconducibile al timore di essere già stato identificato come l' autore degli spari di quel pomeriggio, anche in ragione del fatto che “papacchione” si era appena tagliato la barba al chiaro scopo di non farsi riconoscere dopo che le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza del quartiere lo avevano immortalato in ciabatte e a torso nudo mentre si allontanava a piedi dall’area. Un comportamento che non poteva però passare inosservato, perché Stellato durante quella che i militari definiscono “passeggiata notturna” imbracciava un pericolosissimo fucile mitragliatore, terrorizzando, con la sua sola presenza, numerosi passanti che si sono rivolti al 112 dei carabinieri per segnalare quanto stava avvenendo in pieno centro. Il fuggitivo è stato individuato ed accerchiato sul lungomare Colombo, dopo che si era già disfatto dell’arma. Entrambi i destinatari della misura sono già nelle carceri di Salerno e Bellizzi Irpino per altri reati, si presenteranno nei prossimi giorni davanti al GIP di Salerno per l’interrogatorio di garanzia.