Castellammare di Stabia

A Castellammare di Stabia è iniziata ufficialmente la nuova stagione, con la conferenza stampa introduttiva dei fratelli Langella, del direttore sportivo Pavone e dell'amministratore Todaro. Allo stadio “Menti” sono stati diversi i temi toccati.

Il recente passato - “Ringraziamo mister Padalino per il lavoro svolto in questo campionato, nel corso di una stagione sicuramente non facile dopo la retrocessione dalla Serie B. La squadra è stata favolosa, i ragazzi straordinari. Abbiamo garantito uno spettacolo decoroso a tutta la città. Il supporto dei nostri tifosi è stato emozionante, soprattutto in occasione delle ultime partite. Non vediamo l'ora di rivederli allo stadio. I nostri ringraziamenti vanno anche al direttore Ghinassi, che ha costruito la squadra a una velocità supersonica, ma anche con qualche errore di troppo, riparato in corso d'opera dal direttore Pavone. Da gennaio c'è stata una vera e propria svolta, con il raggiungimento di record importanti e di un buon piazzamento playoff. L'uscita di scena in casa, con il Palermo, è stata un dispiacere. Ricordo che il nostro progetto ha durata triennale e deve essere costruito nel tempo. Non vogliamo sperperare come fanno altri club che poi non riescono ad iscriversi al campionato negli anni successivi. Puntiamo a diventare un'oasi felice per poi mirare a qualcosa di più. Il mio progetto alla guida della Juve Stabia è questo. Con la pandemia è diventato tutto più difficile. Abbiamo solo speso, ma non abbiamo ricavato niente”.

Nuovo allenatore - “Con Padalino non abbiamo trovato un accordo per proseguire insieme. Ha fatto grandi cose, ma le nostre strade si dividono qui. Baldini è stata una nostra iniziativa. Abbiamo appreso dai giornali che non aveva la maturità, la disponibilità e la volontà di mettersi alla guida di un club. Vi dirò che, forse, è stato meglio così. Or, puntiamo a un allenatore che rientri nel nostro progetto di crescita. Un profilo che ci metta anima e passione. Non serve il grande nome, servono carattere e spessore umano. Voglio ricordare gente come Dionisi, Zanetti, Italiano, Caserta e perfino Sarri e Allegri? Chi erano prima di affermarsi dal basso? Tanti allenatori sono partiti dalla Serie D ed hanno fatto grandi cose. Abbiamo almeno due nomi in lizza, uno è vicinissimo alla nostra panchina”.

La squadra - “Dobbiamo ripartire dai giocatori sotto contratto. Cercheremo di mantenerne il maggior numero possibile, ma non sarà facile. Marotta, ad esempio, sta facendo valutazioni personali, sollecitate da sua moglie che vuole avvicinarsi a un'altra città: mi ha comunicato che vuole andare via, ma è una volontà sua. Di mezzo c'è una trattativa. Ha un contratto pluriennale con noi e se non arriva un'offerta valida, allora non si muove e resta qui. Statene certi. Anche i rientri di Bubas, Bentivegna e Tonucci saranno valutati dal nuovo tecnico. Vogliamo rifare i playoff. Costruiremo una squadra all'altezza. L'obiettivo è quello di creare un'oasi felice e di assicurare una società sana. Questo è l'anno della verità e anche se è arrivato qualche soldo quest'anno non ce ne saranno. Resterà solo chi ci tiene davvero a questa maglia. Vogliamo ripartire da calciatori con la voglia di lavorare e di far bene, anche con contratti triennali. Saranno risorse anche i nostri giovani, come Boccia, Della Pietra, Todisco. Investire milioni per non avere certezze non serve. La prossima Serie C sarà altamente competitiva e una sola squadra riesce a vincere il campionato. Bisogna essere più rigorosi. Certo, non faremo una squadra volta semplicemente a raggiungere la salvezza. Vogliamo spendere e ripianare i debiti, ma non sperperare. Questo è poco, ma sicuro”.