Torre Annunziata

Ci sono atleti e atlete capaci di segnare in maniera indelebile la storia di uno sport nella propria nazione. Campioni che arrivano e lasciano il segno indicando una strada da seguire per dare la svolta decisiva. In Italia, per il pugilato femminile, questa atleta è stata Irma Testa, che con la qualificazione a Rio de Janeiro ha dato il via a qualcosa di straordinario.

Saranno quattro le azzurre a Tokyo: oltre alla Testa ci saranno Angela Carini, Giordana Sorrentino e Rebecca Nicoli. Un successo incredibile che nasce proprio dalla imprese di Irma Testa, che si è confermata la vera fuoriclasse della squadra italiana andando addirittura a vincerlo questo preolimpico.

Il pass per Tokyo non le bastava e dopo aver vinto in semifinale contro la romena Nechita per 5-0 ha sbaragliato in finale con lo stesso punteggio anche l’irlandese Walsh. Un successo figlio della classe e della personalità che la ragazza di Torre Annunziata porta ogni volta sul ring.

A Tokyo andrà con l’ossessione di portare a casa una medaglia per rifarsi anche della delusione di Rio de Janeiro, quando in realtà lei stessa si era imposta di tornare a casa con qualcosa tra le mani, mentre arrivò l’eliminazione ai quarti di finale. Irma in questi anni è cambiata. E’ maturata dentro e fuori dal ring. Ha passato momenti difficili. Ha rischiato di mollare tutto, come ha raccontato con coraggio nel docu-film “Butterfly”. Alla fine però è tornata sul ring per preparare quella che deve essere la sua Olimpiade. A Tokyo sarà lei il volto principale del pugilato italiano, non una cosa da poco vista la grande tradizione olimpica che vanta il bel paese.