Dalla crisi nera, che e' costata una perdita di 28 miliardi, pari a 1,5 punti di Pil, alla prospettiva di una graduale ripresa. Il martoriato settore del turismo inizia a vedere luce, dopo oltre un anno di pandemia da Covid che ha quasi paralizzato le attivita' economiche, compreso il blocco della stagione invernale e delle vacanze pasquali. La campagna di vaccinazione e l'introduzione del Green pass fanno sperare bene agli operatori e alle associazioni di categoria che scalpitano per recuperare il tempo perduto. Anche se la ripresa non sara' immediata: per tornare ai livelli pre-crisi, in termini di occupazione e fatturato, bisognera' probabilmente aspettare il 2022 con il recupero a pieno regime del turismo internazionale.
Perche' le perdite sono state devastanti.

Il comparto, che con l'indotto valeva il 13% del Pil conseguito in anni di crescita, e' passato da 1,3 milioni di occupati del 2019 ai 953mila del 2020, secondo i dati raccolti da Federalberghi e Fipem in partnership con l'Ente Bilaterale Nazionale per il Turismo (Ebnt). I piu' penalizzati sono stati i lavoratori che avevano contratti a tempo determinato o stagionali. Quanto ai turisti, la perdita e' stata di 233milioni di presenze, con una flessione media del 53,4% rispetto al 2019, e punte che in alcune localita' hanno superato l'80%. Un quadro desolante, su cui il governo intende invertire la rotta per ridare slancio all'intera economia nazionale. Molto e' stato gia' fatto, come sottolinea l'Ebnt, in riferimento alla cassa integrazione autorizzata da aprile 2020 al febbraio 2021 (55 milioni di ier in media al mese solo per ristoranti e alberghi) e all'ultimo decreto Sostegni. Ma molto resta ancora da fare, anche per sostenere la concorrenza di Paesi come Spagna e Grecia.

I segnali sono comunque incoraggianti. Secondo un'indagine realizzata a maggio da Demoskopika in collaborazione con l'Universita' del Sannio, sono almeno 39 milioni (+12% sul 2020) gli arrivi previsti per l'estate, con 166 milioni di presenze complessive (+16,2%). E si tratta di stime "prudenziali". L'86% dei connazionali trascorrera' le ferie in Italia, mentre il 13,2% andra' all'estero, tra mete europee ed internazionali. Luglio e soprattutto agosto risultano in mesi preferiti per vacanze al mare (68,9%), citta' d'arte (13,2%) e montagna o campagna (12,4%). Tra le destinazioni balneari piu' gettonate, le coste di Puglia, Toscana e Sicilia. "Il mondo vuole viaggiare in Italia e l'Italia e' pronta a ridare il benvenuto al mondo", ha detto il premier, Mario Draghi, al G20 del turismo. Le aspettative si concentrano soprattutto sugli arrivi dagli Stati Uniti, grazie al Green pass senza obbligo di quarantena. Per russi e cinesi ci vorra' ancora tempo, visto che i loro vaccini non sono riconosciuti dall'Ue.
(ITALPRESS).