Avellino

L'inviato a Padova, Marco Festa - La Serie B dista solo 4 partite. L'Avellino non era mai stato così vicino a tornarci, da quella rocambolesca estate del 2018 quando si ritrovò sputato fuori dalla Cadetteria per una fideiussione tristemente passata alla storia. Il penultimo ostacolo sulla strada per la promozione è la favorita numero uno al salto di categoria, tra le altre tre contendenti (alle 17,30 il fischio d'inizio di Albinoleffe - Alessandria) rimaste in corsa dopo il secondo turno della fase nazionale dei playoff: il Padova. I biancoscudati hanno mancato il salto diretto di categoria quando ormai sembrava una pura formalità, sverniciati dal Perugia di Fabio Caserta; hanno faticato le proverbiali sette camicie per far fuori il Renate, nei quarti di finale (3-1 in Lombardia, 1-3 in Veneto), e hanno tutto il peso della pressione sulle proprie spalle oltre a un organico stellare su cui poter contare. Il calcio, però, è un gioco in cui il collettivo supera il valore dei singoli. E, allora, va bene il valore dei singoli e la qualità dei calciatori, ma in partite così conta soprattutto la squadra nell'accezione più corale del termine, come l'Avellino ha dimostrato di essere in campionato, salvo qualche fisiologico blackout, e si è riscoperto quando il gioco è iniziato a farsi duro. Fuori Palermo e Südtirol, sotto con i biancoscudati.

È il giorno dell'andata della semifinale degli spareggi promozione. All'Euganeo calcio d'inizio alle 20,45 (diretta post-gara dalle 22,45 su 696 TV). È attesa pioggia, come in occasione dell'ultimo precedente, 7 anni fa (3-2 in B). Si preannuncia battaglia. Sponda biancoverde, concluso il ritiro a Solerno, la concentrazione è massima. Braglia deve rinunciare a quattro squalificati: Aloi, Adamo, Forte e Illanes. Il ballottaggio più equilibrato e decisivo, da risolvere per blindare l'undici titolare, è quello tra Rizzo e Miceli: se a centrocampo toccherà all'esterno palermitano, Laezza, al rientro dopo un turno di stop, si posizionerà a sinistra con Ciancio a destra e Dossena al centro nella linea a tre davanti a Pane; se, invece, la spunterà il capitano per larghi tratti della stagione, Ciancio sarà libero di accomodarsi sul suo binario, largo a destra, nei cinque della mediana, con Tito sul versante opposto. In mezzo spazio a Carriero, De Francesco e D'Angelo. L'ex Reggina potrebbe essere la chiave per l'adozione di un 3-4-1-2, semplicemente avanzando di qualche metro il proprio raggio d'azione: si apriranno spazi in cui Fella, in vantaggio su Santaniello, può far male e una rifinitura di qualità potrebbe fare la differenza. Per contribuire ad allargare la retroguardia padovana, i muscoli e la fisicità di Maniero. 

Dall'altra parte del campo il 4-3-3 di Mandorlini, che alla vigilia della partita ha invitato i suoi ragazzi a non snaturarsi mettendola sul piano dell'agonismo, facendo così il gioco dell'Avellino. Jelenic, Biasci e Chiricò formeranno il tridente d'attacco. In dubbio Nicastro e Curcio. Assenti Gasbarro e Cissè. Problemi sulla fascia sinistra difensiva, dunque, con Pelagatti in preallarme.

Occhio ai diffidati in vista della gara di ritorno, in programma mercoledì prossimo, alle 17,30, al “Partenio-Lombardi”. In caso di giallo salterebbero il ritorno Carriero, Ciancio, De Francesco, Dossena e Fella, sul versante avellinese, e Chiricò, Dini, Germano, Ronaldo e Vasic dall'altra parte della barricata.

Scocca l'ora delle final four e cambia il regolamento. In caso di parità di risultati e differenza reti (non vale il gol doppio in trasferta), al termine dei 180 minuti del doppio confronto, spazio a tempi e agli eventuali calci di rigore.

Al seguito della squadra i 50 tifosi irpini omaggiati dalla società e i lupi “trapiantati”, residenti in provincia di Padova.

Padova – Avellino, le probabili formazioni.

Stadio “Euganeo” (ore 20,45 – Diretta post-gara sul canale 696 del digitale terrestre a partire dalle 22,45)

Padova (4-3-3): Dini; Germano, Kresic, Rossettini, Curcio; Hraiech, Ronaldo, Della Latta; Jelenic, Biasci, Chiricò. A disp.: Vannucchi, Biancon, Pelagatti, Andelkovic, Halfredsson, Firenze, M. Mandorlini, Vasic, Bifulco, Paponi, Nicastro, Ejesi. All.:  A. Mandorlini.

Squalificati: Santini.

Indisponibili: Cissè, Gasbarro, Nicastro.

Ballottaggi: Curcio – Pelagatti: 51% - 49%.

Diffidati:  Chiricò, Dini, Germano, Ronaldo, Vasic.

Avellino (3-5-2): Pane; Ciancio, Dossena, Laezza; Rizzo, Carriero, De Francesco, D'Angelo, Tito; Maniero, Fella. A disp.: Leoni, Rocchi, Miceli, L. Silvestri, Baraye, M. Silvestri, Errico, Bernardotto, Santaniello.

Squalificati: Adamo, Aloi, Forte, Illanes.

Indisponibili: nessuno.

Ballottaggi: Rizzo – Miceli: 51% - 49% (se gioca Miceli, Ciancio quinto di destra a centrocampo con Laezza centrale di destra in difesa).

Diffidati: Aloi, Adamo, Ciancio, Carriero, De Francesco, Dossena, Fella, Forte.

Arbitro: Cosso della sezione di Reggio Calabria. Assistenti: Fraggetta della sezione di Catania e Massimino della sezione di Cuneo. Quarto ufficiale: Panettella della sezione di Gallarate.