“Il rapporto Istat 2021 (su dati del 2018) rivela ancora una volta che sui diritti dei disabili vi è una grossa differenza tra il Nord e il Sud e che l’obiettivo di un’Italia senza discriminazioni territoriali sembra essere davvero molto lontano”.

Così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Mario Furore. “A differenza del Nord e del Centro dove rispetto agli anni precedenti vi è un aumento della spesa dei Comuni  - continua - i dati Istat ci svelano che la situazione al Sud è rimasta invariata. In termini procapite per disabile ció si traduce con 5.509 euro per il Nord e 1.017 per il Sud mentre a livello regionale il paradosso più alto e che deve far riflettere tutti noi è quello del Friuli Venezia Giulia con 12.780 euro per disabile rispetto alla Calabria con 306.

Quello che viene fuori è un'Italia che vede i servizi comunali per disabili dimezzati al Sud con, ad esempio, Bari un 53 per cento rispetto a Firenze o Napoli con il 58 rispetto a Torino. Tutto questo è inaccettabile. Non possono esserci disabili di serie A o serie B, i comuni devono essere in grado di assistere integralmente le persone fragili .

La famiglia di un disabile che vive al Sud, oltre a tutto ció di cui deve farsi carico, non può sentirsi perfino inferiore rispetto ad un cittadino che vive al Nord. Vi è l’urgenza di rendere le politiche sociali a sostegno omogenee sui territori - conclude l’Europarlamentare - e non possiamo certo aspettare il raggiungimento della soglia minima dei diritti slittata ora al 2030.

Non possiamo dire ad un disabile che vive nel meridione che non potrà ricevere un’assistenza al 100 per cento perchè non si riesce a trovare un equilibrio finanziario nell’attribuzione dei fabbisogni standard dei Comuni”.