Truffa ed accesso abusivo al sistema informatico dell'Istituto: con queste accuse la guardia di finanza ha eseguito la misura cautelare della sospensione di un anno dal servizio di un dipendente dell'Inps di Salerno. Il provvedimento, firmato dal gip, è stato richiesto dalla procura in seguito ad alcune indagini portate avanti dalle fiamme gialle della 1^ Compagnia di Salerno in collaborazione con l'istituto di previdenza.
Secondo l'accusa, l'uomo (M.N., classe '61), da almeno tre anni svolgeva attività "extra" presso il patronato gestito dal figlio, violando così l'obbligo di esclusività del rapporto di pubblico impiego. Un vero e proprio doppio lavoro, attraverso il quale il dipendente indagato passava le informazioni che ricavava accedendo abusivamente alle banche dati dell'Inps.
Le indaginio sono partite dopo la segnalazione di una richiesta di 800 euro ad un cittadino, che si era visto richiedere la somma per il disbrigo di una pratica amministrativa. Una richiesta anomala, visto che i servizi del patronato solitamente sono pagati dal ministero del Lavoro. Sospetti rafforzati quando uno dei responsabili del patronato in questione era stato notato dal cittadino presso la sede dell'Inps di Salerno.
Scattati gli accertamenti bancari, sono stati riscontrati accrediti anomali di somme in contanti e assegni, corrisposti dai clienti del patronato. Un vero e proprio "doppio lavoro" per le fiamme gialle, che hanno dunque seguito la pista dei soldi.
Fondamentale, nelle indagini, la collaborazione della direzione provinciale dell'Inps di Salerno: almeno 41mila gli accessi ricostruiti nel corso delle indagini. Interrogazioni al sistema informativo per avere informazioni abusive sulle pratiche gestite dal patronato: certificati di pensione, cessioni del quinto, domande di materninità, bonus e indennità di disoccupazione. Per la procura salernitana, tutti accessi abusivi dal momento che l'impiegato non ricopriva incarichi operativi. Il presunto dipendente infedele rischia una condanna fino a fino a 5 anni.