Avellino

Monitorare costantemente la condizione fisica dei singoli; trovare un pizzico di imprevedibilità senza stravolgere; sopperire alle assenze degli squalificati. L'Avellino prosegue la sua marcia di avvicinamento all'andata della semifinale playoff, domenica sera, alle 20,45, all'Euganeo, contro il Padova, tra allenamenti sul campo, nel ritiro a Salorno, e valutazioni dello staff tecnico sull'undici iniziale da opporre ai veneti.

In porta Pane prenderà il posto di Forte; in difesa Laezza, al rientro da un turno di squalifica, dovrebbe fungere da braccetto di sinistra per colmare il vuoto lasciato da uno degli appiedati per un turno dal giudice sportivo, ovvero Illanes, con Ciancio confermato a destra e Dossena centrale. Più remota, ma ovviamente non inverosimile, la possibilità di impiego di Miceli al posto dell'argentino. In termini di ruolo Braglia ha sempre reputato Miceli e Dossena una coppia in concorrenza per una maglia da titolare, ma da centrale di mancino il capitano, per larga parte della stagione, ha già giocato nel secondo tempo a Cava de' Tirreni, proprio subentrando al difensore sudamericano, infortunato: se dovesse giocare lui, Laezza agirebbe a destra nella linea a tre.

A centrocampo, fuori Aloi e AdamoRizzo sulla fascia destra (o Ciancio, se nelle retrovie toccherà, come detto, a Miceli); Tito su quella sinistra; Carriero, De Francesco e D'Angelo a fungere da interni. Occhio alla posizione dell'ex Reggina, che ha avuto un grande impatto in termini di quantità e qualità a gara in corso, al “Druso”, contro il Südtirol. Partirà in cabina di regia, ma semplicemente avanzando il proprio raggio di azione, in fase di possesso, può garantire l'esecuzione di un 3-4-1-2; maggior raccordo tra mediana e attacco; più precisione nell'ultimo passaggio, soprattutto per far male in ripartenza.

A tal proposito, Fella, che ha tirato il fiato mercoledì scorso, ha i mezzi tecnici per risultare letale aggredendo gli spazi e provando a mettere in difficoltà i centrali biancoscudati: possenti, strutturati, ma proprio per questo con lunghe leve, meno rapidi ed esplosivi. A fare a sportellate ci penserà Maniero. Santaniello è comunque in palla e proverà a ritagliarsi un posto in extremis dopo essere stato sacrificato sull'altare dell'equilibrio nell'ultima partita, per tamponare l'espulsione di Aloi.

Il cambio di modulo, con il passaggio al 4-4-2 o il 4-3-1-2, è un'alternativa che rappresenterebbe un autentico colpo di scena, in controtendenza rispetto alle certezze che il mister di Grosseto sta dando alla squadra, soprattutto negli spareggi promozione, in termini di assetto tattico e interpreti.