Ravello

Domani, venerdì 17 luglio, il pubblico della 63esima edizione del Ravello Festival sarà accompagnato dal premio OscarNicola Piovani e dall’Ensemble Aracoeli, in un viaggio multisensoriale dal titolo “La musica è pericolosa” (Belvedere di Villa Rufolo - ore 21.45 - posto unico 40 euro), che racconta musicalmente il frastagliato percorso artistico del pianista e compositore al fianco di figure come De André, Fellini, Magni, Benigni, ma anche registi spagnoli, francesi, olandesi, nel mondo del teatro, del cinema e della televisione.

Lo spettacolo “La musica è pericolosa” (prodotto dalla Compagnia della Luna, fondata nel 1990 da Nicola Piovani insieme a Lello Arena e Vincenzo Cerami) è la trasposizione in musica dell’omonimo libro di appunti autobiografici. Piovani proporrà per la prima volta in scena alcuni suoi brani, tra cui le colonne sonore di “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo (Nastro d’argento 2015), “Jamon Jamon” di Bigas Luna, “Welcome” di Philippe Lioret, oltre a nuove versioni dei suoi pezzi più noti riarrangiati per l’occasione come la nota canzone “Quanto t’ho amato” (scritta in collaborazione con Roberto Benigni e Vincenzo Cerami). Lo spettacolo includerà, inoltre, video di film, spettacoli e, soprattutto, immagini che artisti come Luzzati e Manara hanno dedicato all’opera musicale di Piovani. Con il pianoforte del maestro Piovani sul palco ci saranno anche gli strumenti dell’Ensemble Aracoeli, che saranno parte della narrazione: il sax e il clarinetto di Marina Cesari, il violoncello e la chitarra di Pasquale Filastò, la batteria e le percussioni di Ivan Gambini, il contrabbasso di Marco Loddo e le tastiere di Rossano Baldini.

“C’è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piangere e un tempo per ridere, un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli. Uno per ascoltare in silenzio Bach e uno per ballare un samba – spiega Nicola Piovani -Guai a sbagliare i tempi: si finisce a suonare la chitarra sulla spiaggia in frac e a dirigere un’orchestra sinfonica con le infradito”. 

 

 

Redazione