Sono state due serate emozionanti quelle della rappresentazione dei misteri di Sant’Antonio da Padova organizzati dalla parrocchia Sant’Erasmo di Torrecuso e che ha visto coinvolte tantissime persone. E’ stato un vero successone: la piazza stracolma in ogni angolo.
Ad intervenire è don Antonio Fragnito, parroco di Torrecuso, vera anima di questa iniziativa: “Sono davvero soddisfatto e commosso per l’ottima riuscita del dramma sacro “Sant’Antonio da Padova” che è andato in scena l'11 e 12 luglio a Torrecuso in piazza Antonio Mellusi. Sono inoltre grato a tutti - continua don Antonio - per la grande partecipazione di tanti torrecusani, di cittadini dei paesi limitrofi, del Vicario di Sua Eccellenza don Pompilio Cristino, di tanti miei confratelli, dei Frati del convento di Vitulano, delle Suore Apostole del Sacro Cuore, alcune venute da Napoli, dei tanti giunti da lontano. L’ultima volta che a Torrecuso è stato presentato questo dramma è stato esattamente vent’anni fa, quando io ero poco più di un bambino. Quando sono stato affidato a questa comunità, parlando con i torrecusani ho scoperto che avevano molto apprezzato la rappresentazione, anche perché Sant’Antonio è da loro molto venerato e da subito cominciai a pensare che era forse il caso di riprenderla. Così nel mese di aprile, dopo la rappresentazione della Via Crucis vivente – spiega don Antonio - ho contattato Nicolina Iannella che all’epoca era stata la regista del dramma sacro e a lei e Mario Ocone, anche lui appassionato di teatro ho proposto la mia idea, non lasciandogli neanche la possibilità di decidere per il no. Il tutto è stato realizzato nel giro di due mesi appena, davvero poco, se si pensa al lavoro che sta dietro ad una manifestazione di tale portata che ha visto all’opera centinaia di persone in vari ruoli, non soltanto in quello di attori che certamente è stato impegnativo, con prove ogni giorno per ore ed ore, ma anche figuranti, parrucchiere ed estetiste che sono state fantastiche nell’ abbinare trucco e pettinature alle caratteristiche dei personaggi.
E poi lo staff, bambini, giovani, adulti che soprattutto negli ultimi giorni hanno lavorato senza sosta per preparare il tutto, allestire la piazza come un salotto con il contributo dei fiorai che hanno messo a disposizione le piante. E ancora, sarte, falegnami, hostess, addette alla cassa, sponsor, persone che hanno messo a disposizione i locali…., spero di non dimenticare davvero nessuno. Naturalmente grande è stata anche la disponibilità dell’ente comunale, dei vigili, dei carabinieri della stazione di Paupisi, della Coldiretti che ha messo a disposizione 600 sedie”. Da qui le conclusioni di don Antonio Fragnito: “Devo dire che davvero questa volta i torrecusani si sono superati proprio per questa grande sinergia che li ha visti uniti e collaborativi nell’organizzare un evento al quale tenevano sicuramente, ma, io credo, che se loro, sono stati il corpo, le braccia e i piedi, la mente sia stata proprio Lui, il grande Sant’Antonio da Padova che li ha guidati in un percorso che ha come meta la Fede, quella che ha predicato per tutta la vita affrontando difficoltà e pericoli pur di avvicinare a Cristo quanti incontrava sulla propria via”.
Redazione