“Ora ho bisogno di staccare e riposare, di immettere nel mio serbatoio energie nuove. Qualsiasi tipo di scelta andrò a fare non voglio pentirmene e voglio farla con la massima serenità e convinzione, e questo lo puoi fare dopo un periodo di riposo. Io sono una persona felicissima, non chiedo di meglio, posso anche smettere di giocare. Penso di aver fatto abbastanza nella mia carriera”. In una lunga intervista a juventus.com, Gigi Buffon ripercorre le tappe di una carriera lunga 20 anni in bianconero, tra tantissime gioie (“A Trieste, il primo scudetto di Conte, la più grande, è stata la chiusura di un cerchio dopo il 2006”) e qualche inevitabile delusione. La più cocente “probabilmente Cardiff”, finale di Champions League contro il Real Madrid. “Non perchè abbiamo perso – avverte il portierone che a fine stagione ha annunciato l’addio alla Juve – ma perchè ci siamo disgregati, ci siamo sciolti come squadra nel secondo tempo. E quello mi è dispiaciuto. Col Real Madrid avremmo potuto perdere, ma 4-1 no, dando la sensazione di essere degli scappati di casa. Quello mi ha fatto male. E mi ha fatto veramente male l’eliminazione dopo il 3-1 a Madrid, fin lì era stata la serata più bella della mia vita in bianconero. Ero orgoglioso di giocare in una squadra simile”.
Dal 2001, debutto col Venezia, alla finale di Coppa Italia con l’Atalanta. A Reggio Emilia, spiega, “è stato suggellato un fine rapporto con una bellissima vittoria, con grandissime scene di empatia, di amicizia e di stima, di sentimenti, tra me e i miei compagni, la gente, è stato molto bello. E’ stato un addio molto sereno, l’ho vissuto con molta naturalezza, penso anche la gente”. Del resto, “io di base non ero juventino, ma ho scelto di essere juventino. Molti lo diventano per eredità e magari non se lo domandano neanche se sono contenti. Io lo sono diventato. E’ il regalo più bello di tutti questi anni”. Quella partita d’esordio “la ricordo come fosse oggi, avevo una tensione come se si giocasse una finale di Champions: nemmeno nell’immaginario più felice e ottimistico avrei mai pensato di essere nel 2021 ancora alla Juve come portiere”. Alla domanda su cosa lo rende più orgoglioso di questi 19 anni, Buffon risponde così: “Non qualcosa di specifico, molti dicono la Serie B…Ma la B non è stata una penitenza per me, l’ho fatta senza pensarci troppo”. Buffon è stato il miglior portiere di tutti i tempi? “Non mi piace fare questo discorso perchè il calcio è cambiato tantissimo, credo che alla fine nel calcio ci siano veramente tante icone, non mi piace il voler per forza trovare il più bravo. Ci sono delle icone e le icone restano uguali. Quando parlano di Pelè, Maradona, Messi, Cristiano, perchè scegliere il più forte? Sono giocatori stratosferici, accontentiamoci di questo”.
(ITALPRESS).
Buffon:"Sereno anche se smetto, Cardiff momento più doloroso"
"Alla Juve anni splendidi, ora riposo e poi decido" Dice il portiere
Redazione Ottopagine