Cava de' Tirreni

Con un fascio di fiori deposto dinanzi al momumento a lei dedicato, Cava de' Tirreni ha ricordato Simonetta Lamberti, uccisa a soli 11 anni per mano della criminalità organizzata. L'obiettivo dell'agguato era il padre Alfonso, giudice molto impegnato nella lotta alla criminalità. Ma il destino volle che ad essere colpita mortalmente fosse la piccola Simonetta. Trentanove anni dopo, Cava de' Tirreni non ha dimenticato quel barbaro assassinio, commemorando la piccola Simonetta insieme ai suoi familiari. Il sindaco Vincenzo Servalli ha deposto dei fiori dinanzi al monumento dedicato a Simonetta Lamberti, nel Parco Falcone e Borsellino di viale Crispi, alla presenza della sorella Serena e della cugina Agata. «Trentanove anni sono tanti ma nella memoria dei cavesi questo efferato omicidio è rimasto indelebile», ha detto il sindaco Vincenzo Servalli. «La città da sempre ha tenuto a ricordare il barabaro assasinio di Simonetta. È un episodio drammaticamente presente ed attuale nella vita di tutti noi. Ricordo la visita del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, l'intitolazione dello stadio a lei e tanti episodi che hanno coinvolto il mondo della scuola. La battaglia contro la violenza, contro la sopraffazione ha sempre visto Cava de' Tirreni in prima linea e continuerà», ha sottolineato il primo cittadino che ha annunciato un evento in occasione del 40ennale.

Toccante il ricordo della sorella Serena che non ha mai conosciuto Simonetta e che si è rivolta con il cuore ai bimbi della prima dell'istituto Balzico, la stessa classe che frequentava sua sorella quando fu uccisa. «Era una bimba vivace, amava gli animali, amava fare la maestra. Amava fare il bagno in mare a Praiano. Mi piace immaginarla come lei stesso scrisse poco prima di morire, una nuvola che si perde nel cielo. Io la sento, la vedo. È qui con noi. Continuerà ad esistere grazie alla memoria. Per me non è mai stato retorica. Ricordarla è un modo fondametale per continuare a darle la vita. Simonetta è più viva oggi rispetto a tanti camorristi che respirano ma che in realtà sono morti dentro». Poi, a margine, ha ricordato che «come 39 anni fa oggi è sabato ed è una giornata calda e di sole. Torno sempre con piacere a Cava perché sento affetto per Simonetta. Lei qui è davvero la bimba, la sorellina di tutti. Nessuno l'ha mai dimenticata».