Le ceneri della piccola Margarita, la bambina di 5 anni tedesca morta sabato scorso precipitando da un roccione a punta Quaglia a Palinuro lungo il sentiero dei Fortini, sono state disperse sul monte Stella.
Questa la decisione dei genitori della piccola. La salma ha così lasciato l'ospedale di Vallo della Lucania, dove si trovava dal drammatico giorno del decesso per la cremazione, avvenuta ad Avellino.
Poi la famiglia ha deciso che il Cilento, terra tanto amata nonostante la tragedia che hanno vissuto, custodisse per sempre i resti della loro piccola. Un dramma che ha scosso molto la comunità locale e riacceso ancora una volta le polemiche sulla sicurezza dei sentieri da trekking del territorio, già teatro di altri lutti.
In condizioni analoghe perse la vita l'escursionista francese Simon Gautier, morto il 9 agosto del 2019 dopo essere precipitato da un dirupo a San Giovanni a Piro. Il suo cadavere venne ritrovato soltanto il 18 agosto.
In queste ore il sindaco di Centola Carmelo Stanziola, che è stato fin da subito vicino alla coppia tedesca nei primi momenti dopo l'incidente, ha più volte precisato come questi sentieri forse non fossero adatti ad una famiglia con 5 bambini, tutti di età inferiore ai 6 anni. Come fosse difficile controllarli tutti.
Da una prima ricostruzione di quanto accaduto fatta dalla Guardia Costiera, che indaga sul caso, la piccola sarebbe infatti sfuggita per un attimo al controllo dei genitori, perdendo l'equilibrio e cadendo da un roccione per oltre 50 metri, finendo a mare. Tutto sotto lo sguardo atterito della madre e del padre che poi sono tornati al porto per lanciare l'allarme. Solo dopo 40 minuti dunque i soccorsi avrebbero raggiunto il corpicino. Per il medico legale, incaricato dalla procura di Vallo della Lucania, la piccola Margarita è morta per annegamento. Proprio in quella terra che la sua famiglia tanto amava e che ora la custodirà per sempre.