"Dovremo incentrare la politica sportiva di questa federazione nella ricerca del talento, alzando la qualità dei nostri match e quella tecnico-tattica dei nostri atleti. Lavoreremo sicuramente con le nostre società, spingendole in questa direzione, e anche con le rappresentative azzurre giovanili, che sono il germoglio da dove può crescere quella qualità che, speriamo, possa trasformarsi, nel campione di domani". Il presidente della Federazione Pugilistica Italiana, Flavio D'Ambrosi, riassume così la sua 'mission' a capo della boxe azzurra. Che è ancora a caccia di pass olimpici dopo la sospensione del torneo europeo di qualificazione di Londra causa Covid-19. Per questo, l'appuntamento di Parigi (4-8 giugno) diventa cruciale per i guantoni tricolori, che a Tokyo non potranno schierare sul ring a cinque cerchi Russo e Mangiacapre, due big già eliminati. "Purtroppo la pandemia ha colpito anche noi, duramente - spiega D'Ambrosi in un forum nella sede romana dell'Italpress - E' stato annullato un intero torneo mondiale e quei pugili che non ce l'hanno fatta a Londra non potranno affrontare un'altra gara di qualificazione. Abbiamo però ancora sette atleti in corsa, tra cui Imma Testa: li abbiamo preparati molto bene e auspichiamo che questo torneo possa darci delle soddisfazioni, con i nostri qualificati come in ogni quadriennio. E spero anche in qualcos'altro: nel 2016 non abbiamo avuto medaglie a Rio, dobbiamo dare una svolta positiva in questo quadriennio già da adesso". L'assenza di Russo ai Giochi è pesante soprattutto a livello di immagine, visto che il vice-campione olimpico a Pechino 2008 e a Londra 2012 era stato anche inserito nel possibile lotto per il ruolo di portabandiera: "Clemente avrebbe coronato il sogno della quinta Olimpiade, ma questa pandemia gli ha precluso l'accesso per guadagnarsi il pass per Tokyo, e di conseguenza abbiamo seguito i dettami della commissione nominata dal Cio".
Fonte e foto: Italpress