"Il rigore? Ci condiziona un anno in cui abbiamo lavorato per arrivare a un certo obiettivo. Arrivi qui, facendo quanto devi fare e non c'era motivo. Non ho visto un rigore così eclatante. Sì la maglietta tirata, ma allora dovevamo essere fischiati quindici per noi. Marconi andava espulso su Fella. Purtroppo, ci sta anche questo. È finito il primo tempo, vinto da loro immeritatamente. Dobbiamo essere intelligenti, senza lasciare spazi, cattivi sottoporta, su ciò che creiamo e poi vediamo. C'è da mettere il cuore oltre l'ostacolo". Questo il commento di Piero Braglia al termine di Palermo-Avellino 1-0, ai microfoni di "Focus Serie C - 0825" sul canale 696 TV OttoChannel, intervistato da Marco Festa: "Occorrerà una partita di livello con determinazione e cattiveria. Oggi ho visto una squadra girare meno palla del solito anche a causa della pressione in campo. Dobbiamo migliorare lì sulla fluidità, sull'accompagnare il compagno".
L'episodio clou: "Non si può concedere un rigore così. Occorre rispetto per il lavoro che facciamo. Ha dato molto fastidio. Ognuno reagisce come vuole. L'Avellino ha fatto la partita che doveva fare, pur calando. Dobbiamo essere cattivi negli ultimi 30 minuti, giocheremo in casa nostra e cercheremo il massimo. Le chiacchiere sono finite. Sì, fa bene tornare subito in campo. Sono d'accordo. Ora dobbiamo recuperare le energie, resettare per i prossimi 90 minuti. Vincendo andiamo avanti".
L'allenatore del Palermo, Giacomo Filippi: "L'Avellino è una squadra che gioca bene, strutturata fisicamente e il fisico è l'arma migliore. C'ha tanti giocatori di categoria e dobbiamo essere bravi a scappare dalla loro tenaglia e incanalarla su quello che vogliamo. Il pubblico avrebbe fatto la sua parte. Stiamo vivendo emozioni incredibili come il percorso albergo-stadio. Tutti i tifosi sono presenti, pronti a incoraggiarci. Non è questione di fortuna, devi essere deciso e lo stiamo facendo. Se gli episodi ti girano a favore è merito della squadra".