Battere l'Hellas Verona per festeggiare la qualificazione in Champions League senza necessità di augurarsi passi falsi altri altrui. Il Napoli, artefice del proprio destino, è pronto all'atto conclusivo di una stagione lunga e logorante, in cui non sono mancati i momenti di tensione tra Covid, infortuni e attriti sfociati in fratture, come quella, profonda e insanabile, tra De Laurentiis e Gattuso. L'allenatore, che non ha mai perdonato al presidente di aver avuto contattati altri tecnici nel momento di più grande difficoltà degli azzurri, quando l'organico era falcidiato dalle defezioni, può salutare togliendosi dei macigni dalle scarpe. Ringhio tornerà a parlare dopo il lungo silenzio stampa impostogli dal club, dopo il botta e risposta che si ingenerò proprio al termine della gara di andata. Lo farà in ogni caso, ma desidera che avvenga con il “pass” per l'Europa che conta già staccato, saldamente in mano; ambisce ad andar via da vincitore ancor più autentico, con in tasca il record di reti realizzate in casa, a oggi detenuto da Sarri, con 49 centri tra le mura amiche dell'allora “San Paolo”, ora “Maradona”. C'è da riscattare il k.o. per 3-1, maturato all'andata, per chiudere in bellezza. Domani, alle 20,45, la parola passerà al campo. E mentre il Napoli sogna Allegri per ripartire sedando il fronte pro Gattuso, cresciuto in maniera esponenziale, Koulibaly proverà a fare di tutto per esserci. Pure per il gigante senegalese potrebbe essere il momento di scrivere l'ultimo capitolo del suo virtuale libro partenopeo.
Napoli, è ora di chiudere in bellezza
Qualificazione in Champions e record di gol casalinghi: Gattuso vuole salutare con due successi
Marco Festa