Agropoli

Era già stato tagliato, porzionato ed esposto in vaschetta, pronto per essere venduto come palombo. Ma si trattava di carne di squalo. Nei guai il titolare di una pescheria di Agropoli, già sanzionato dai Carabinieri CITES con una multa fino a quattromilacinquecento euro per il mancato tracciamento del pesce ed anche denunciato per frode in commercio.

I controlli dei militari sono scattati dopo la notizia della cattura, nelle acque antistanti alla foce del fiume Sele di un raro esemplare di squalo volpe, specie in pericolo di estinzione. 

Il pescatore che lo aveva catturato non era più in possesso dell'esemplare. Le indagini dei carabinieri hanno quindi identificato il furgone utilizzato per il trasporto del pescato, risalendo all'esercio commerciale di Agropoli in cui sono stati trovati, al momento dell’apertura, i tranci di carne di squalo in vendita come palombo. I militari hanno quindi proceuto al fermo amministrativo, prelevando anche dei campioni di tessuto al fine di definire con certezza la specie. 

Le analisi genetiche ottenute mediante PCR e sequenziamento, eseguite presso l’istituto Zooprofilattico
Meridionale di Portici, hanno poi confermato che l'esemplare di squalo apparteniene alla specie Prionace glauca, come già stato anticipato dai dottori Massimiliano Bottaro e Claudia Gili. I 26kg di carne di squalo sono stati sequestrati.