Tra i tanti aspetti ad essere stati profondamente influenzati dall’epidemia provocata dalla diffusione del virus Covid-19 c’è sicuramente la cura della persona: estetisti, barbieri e parrucchieri, dopo la chiusura generalizzata imposta durante il lockdown dello scorso anno, hanno ripreso sporadicamente le proprie attività, a causa del sistema di misure restrittive ‘a colori’ adottato a partire dagli ultimi mesi del 2020.

Questo fenomeno non ha avuto ripercussioni soltanto sull’intero settore dell’hair care, cagionando perdite - talvolta anche molto ingenti -  ai tanti esercenti che operano nel settore ma hanno innescato anche nuove dinamiche riguardanti i consumatori, ossia i clienti più o meno abituali dei saloni di estetisti, acconciatori, parrucchieri e barbieri. In altre parole, il Covid-19 ha avuto un notevole impatto anche sul modo in cui tanti si prendono cura di sé e del proprio aspetto, determinando nuove abitudini o modificando in maniera consistente quelle già esistenti.

L’aumento del ‘fai da te’

Durante i quasi tre mesi di lockdown che hanno caratterizzato la primavera del 2020, gli operatori del settore hair care sono stati costretti a chiudere i battenti delle proprie attività (per poi riprendere gradualmente, nel rispetto di un apposito protocollo sanitario). Di conseguenza, tutti coloro i quali avevano bisogno di servizi professionali per la cura della persona hanno dovuto arrangiarsi e provare a provvedere da sé a shampoo, rasatura e quanto altro necessario per tenersi ‘in ordine’.

Terminato il lockdown, questo trend non si è estinto ma è rimasto vivo - anche se con proporzioni ridimensionate - grazie al concorso di una serie di fattori. In primo luogo, il fattore psicologico ha certamente giocato un ruolo di primo piano: in molti hanno deciso di limitare o diradare le proprie sortite dal barbiere o dal parrucchiere, riducendone certamente la frequenza rispetto al periodo precedente alla comparsa del Covid-19. In secondo luogo, il nuovo sistema di misure restrittive, applicate su base regionale (il già citato sistema “a colori”), ha costretto gli operatori dell’hair care ad aprire e chiudere ad intervalli più o meno regolari, costringendo anche i clienti a trovare soluzioni alternative.

La crescita degli e-commerce

In uno scenario di questo tipo, a patire maggiormente gli effetti delle contingenze sono stati, oltre a barbieri e parrucchieri, anche i fornitori di prodotti per l’hair care. Questi ultimi, però, hanno potuto contare su un importante strumento di supporto: lo shopping online. Grazie alla propria presenza online, attraverso e-commerce specializzati, i rivenditori specializzati, come ad esempio Gaspa Milano, hanno potuto trasformare la crisi in opportunità, in maniera tale da limitare le perdite e, al contempo, raggiungere un numero di clienti maggiore. Questa dinamica viene naturalmente alimentata dal fatto che, come sottolineato in precedenza, molti hanno continuato a preferire trattamenti ‘home made’, sia per la cura dei capelli che per la barba. In aggiunta, tale tendenza, all’interno di una sorta di circolo virtuoso, è stata favorita dal fatto che gli e-commerce specializzati rendono prodotti di ogni tipo facilmente acquistabili e reperibili, con il vantaggio di poterli ricevere direttamente a casa.

Per quanto riguarda il prossimo futuro, difficile prevedere quale sarà l’evoluzione di questo particolare settore; da un lato, la tendenza ad acquistare sempre più spesso online riguarderà gioco forza anche i prodotti merceologici per l’hair care. Di contro, è difficile valutare fino a che punto i consumatori saranno in grado di rinunciare, anche solo parzialmente, al ‘know how’ dei professionisti del settore. Quello che appare quantomeno probabile è che, come in tanti altri settori commerciali afflitti dalle conseguenze del Covid-19, il ritorno alla normalità sarà lento e graduale e non si concretizzerà prima di un anno o due. Naturalmente, valutazioni di questo tipo non possono tenere conto delle circostanze, destinate a mutare coerentemente con la situazione epidemiologica.