Due settimane fa era stato interrogato, ora è stato arrestato. Fa registrare ulteriori sviluppi l'indagine dei carabinieri sull'aggressione della quale avevano fatto le spese, nella tarda serata del 7 aprile, due donne cinesi, accoltellate in casa, a poca distanza dall'Arco di Traiano.
A Manuel Maturo (avvocato Antonio Leone), 18 anni, di Benevento, che, dopo una tappa in carcere, è ai domiciliari, si è infatti aggiunto E:G., un 17enne, anch'egli della città- è difeso dall'avvocato Gerardo Giorgione -, colpito da una ordinanza del Gip del Tribunale per i minori di Napoli, che ne ha disposto il trasferimento in una struttura della provincia di Caserta, dove si trova in stato di arresto.
Comparso lo scorso 30 aprile dinanzi al Pm, il giovane aveva offerto una ricostruzione diversa da quella di Maturo, sostenendo che sarebbe stato lui a proporgli di rapinare le due straniere nel loro appartamento in via Sant'Antonio Abate, a poca distanza dall'Arco di Traiano. Il 17enne aveva ammesso di aver puntato contro le malcapitate il coltello, che a suo dire gli sarebbe stato strappato dalle mani dal 18enne che, temendo che le vittime avessero una pistola, l'avrebbe usato contro una di loro, non contro entrambe. Lui, dunque, non sarebbe responsabile di alcun ferimento.
Da parte sua, Maturo, interrogato dal gip Loreedana Camerlengo, aveva respinto gli addebiti di tentato omicidio e tentata rapina, affermando che quella sera aveva solo intenzione di fare sesso, e che il minore lo aveva accompagnato. Una volta in quell'abitazione, aveva aggiunto, entrambi avrebbero chiesto un rapporto in cambio dei 50 euro di cui Maturo era in possesso. Il 18enne si sarebbe appartato in una stanza, dalla quale, sentendo gridare, sarebbe uscito ad un tratto, scoprendo che la straniera rimasta con il 17enne era a terra, sanguinante.
Lui – aveva proseguito – si sarebbe spaventato, al punto da decidere di andar via con il minore che, però, avrebbe colpito con un coltello anche la seconda donna, che aveva cercato di fermarli.
Quanto all'arma, ritrovata nel suo zaino, aveva precisato che era del suo compagno di avventura, che gli aveva chiesto di custodirla. Secondo gli inquirenti, i due, col volto coperto da un cappuccio e da una mascherina chirurgica, e muniti di coltello, avrebbero minacciato le cinesi per farsi consegnare il denaro che avevano. Poi, di fronte alla loro opposizione, le avevano colpite ed erano scappati.