Benevento

Non era difficile immaginare che il punto di rottura, per Civico 22, fosse vicinissimo.
Mentre nella serata di martedì Rita Marinaro si sospendeva dalla segreteria, annunciandolo con un post social, oggi quattro coordinatori si dimettevano.  Alessio Fragnito, Costanzo Di Gioia, Francesco Luciano e Francesco Carbone.
Casus belli la distanza emersa tra l'area che vuole restare in coalizione, guidata da Pasquale Basile, e quella che pone come condizione le primarie e valuta l'uscita dal centrosinistra, come emerge dalla lettera inviata: «Caro Civico 22, siamo cresciuti insieme con una visione concorde fatta di valori comuni e prospettive sostenibili per la nostra Benevento. Siamo diventati un’associazione politica che ambiva ad incidere tangibilmente nel dibattito della realtà cittadina, sventolando, in primis, le bandiere della partecipazione e della condivisione. Nell’ultima Assemblea di Civico 22 si è votato all’unanimità il programma della coalizione, frutto di un lungo percorso di partecipazione, sincera collaborazione, adesione schietta. Noi membri ci siamo guardati in faccia senza slogan, post o chat. Eppure, l’autenticità di questo lavoro è stata smentita, due giorni dopo, da noti osservatori (e presunti alleati), sminuendo, con l’ennesimo post, un documento di 28 pagine scritto da persone che avevano creduto in un progetto innovativo per la nostra città. Da diverse settimane, infatti, mentre molti di noi sedevano lealmente ai tavoli programmatici della coalizione, mettendoci la faccia e provando a costruire un programma di cambiamento, si rincorrevano allo stesso tempo strane voci su possibili posizionamenti, doppi giochi, incontri, dalla destra estreme a manca, terzi, quarti poli, etc. Nel corso dell’assemblea sono, anche, emerse due posizioni molto distanti sul modo di sedere al tavolo della coalizione: una, la nostra, è a favore del riconoscimento della coalizione e alla ricerca di una intesa democratica e priva di precondizioni riguardo la scelta del candidato, aperta al confronto con gli alleati, orientata alla dialettica, in quanto riteniamo che i patti si stringono senza veti preventivi; l’altra, invece, prevede che le primarie non siano soltanto una proposta da avanzare circa le modalità di selezione del candidato bensì diventino la condicio sine qua non per permanere nell’alleanza e, in caso di rifiuto, la giustificazione a formare un polo civico. (In verità, all’inizio di questa avventura comune le primarie erano state escluse, peraltro in modo condiviso, da Tutti). Il punto di rottura è proprio qui: la prima posizione, ovvero quella favorevole al riconoscimento di un’alleanza e alla discussione sul candidato sindaco senza veti preventivi, a cui aderiscono il segretario, alcuni della segretaria e molti coordinatori, oltre ai tantissimi tesserati con cui ci siamo confrontati e che ci hanno dato supporto, non si riconosce nel metodo delle “pre-condizioni coercitive” (ora le primarie, prime i fantomatici «criteri»..) che possono determinare rotture e favorire in qualche modo la coalizione guidata da Mastella. Il giorno dopo, con un timing sorprendente per la velocità, sulla stampa viene riportato che la posizione di Civico 22 è «o primarie o fuori dalla coalizione»: prendere o lasciare! Così calpestando e relegando ai margini la posizione e le convinzioni di tantissimi iscritti. Con questa crisi interna, svanisce, così, il sogno di un progetto politico fortemente voluto da tutti noi, che abbiamo speso energie, tempo ed altre risorse tra mediazioni, costituzione e costruzione dell’Associazione. Tutto questo accadrebbe solo a causa di un logorante e maldestro gioco di posizionamento! Inoltre, in seguito a problemi di salute del Segretario Basile avevamo chiesto di convocare l'incontro, nel quale bisognava discutere dei quesiti da porre ai tesserati, alla sua ripresa in modo tale da garantire la partecipazione di tutti. Purtroppo, già nella giornata di domenica era stata creata una nuova chat per indire un appuntamento nel giorno di lunedì o martedì. Ci saremmo aspettati più rispetto per noi del Direttivo, del Segretario, di alcuni membri della segreteria politica, dei coordinatori e, di conseguenza, di tanti iscritti che condividono il nostro pensiero!Riteniamo che avremmo potuto costruire una forza capace di crescere e valorizzarsi con gli alleati. Così agendo, invece, non facciamo altro che un piacere al nostro “vero” avversario, il quale gioisce delle nostre spaccature. È un disegno di cui non intendiamo in alcun modo essere complici. Per tutti questi motivi vi diciamo che è stato un viaggio sorprendente ed entusiasmante, con tante belle persone conosciute con le quali un giorno, magari, si potrà ricominciare, non solo a sognare ma a anche e soprattutto a costruire. In questo momento, però, abbiamo il dovere politico e morale di dimetterci dal Coordinamento e da qualsiasi carica direttiva».
Possibile che seguano altre uscite: lo stesso Basile, segretario politico, mediterebbe l'addio.