Montesarchio

Un anno fa Malick parte verso un mondo migliore. Il suo mondo migliore si chiama Europa. Poco più di 16 anni, sguardo malinconico - di quelli che non si dovrebbe avere a quell’età -  sorriso timido e un sogno nel cassetto: vivere in Italia. Non per tutti il Bel Paese è solo una terra di passaggio.

Il sedicenne gambiano scappa dalla povertà. Come spesso accade in quei luoghi la sua è una famiglia numerosa: vivono oltre dieci persone nella stessa casa e a mandare avanti la “baracca” è il fratello maggiore, grazie a uno stipendio dignitosissimo per il Gambia. Guadagna circa 40 euro al mese.  Ma Malick sogna una vita migliore e lascia amici e famiglia. Destinazione Italia.

Molti suoi amici gambiani vogliono raggiungerlo, gli chiedono come fare. Malick sconsiglia a tutti di partire. Questa è una cosa che stupisce. “Ho paura – racconta - non è detto che qui ci arrivi vivo. Io sono stato fortunato”.  Quando ci racconta del suo viaggio ha lo sguardo rivolto verso il basso. Dal Gambia si dirige verso la Libia. Da Tripoli la partenza per raggiungere Catania. Tre giorni di viaggio su un barcone, di quelli che tutti ormai conosciamo tramite le immagini veicolate dai nostri mezzi di informazione. Il viaggio su quei barconi costa circa 600 euro, per i più fortunati un anno di lavoro.

“A saperlo prima – spiega attraverso il suo timido italiano – non sarei partito. Un viaggio troppo brutto: mare mosso, freddo. Sono stato digiuno fino all’arrivo. Ho avuto tanta paura, paura di morire”. Un viaggio difficile del quale Malick non aveva la più pallida idea. “Qui in televisione fanno vedere tutti i giorni gli sbarchi o le tragedie in mare ma nei nostri Paesi nessuno racconta queste cose”.

Malick torna a sorridere quando gli chiediamo come si è integrato a Montesarchio, dove vive da oltre un anno. “Qui sto benissimo, prego tutti i giorni per restare qui. Non è vero che il popolo italiano è razzista, io ho trovato tanti amici”.

Quella di Malick è una di quelle storie di perfetta integrazione. Grazie anche alla sua passione per il calcio - gioca nella prima squadra del Paolisi - ha conosciuto tanti ragazzi, tutti gli vogliono bene e con qualcuno è nata una sincera amicizia. Ama l’Italia, la sua squadra del cuore è la Juventus e sogna di incontrare Giorgio Chiellini, calciatore che si avvicina di più al suo ruolo in campo. “Penso molto – ci confida prima di salutarci - il mio unico pensiero è come aiutare la mia famiglia e prego tutti i giorni per restare a lavorare qui”.

Malick - ospitato dalla Comunità Alloggio “I Folletti” gestita da una cooperativa di Caserta – un lavoretto già ce l’ha. Certo, trattandosi di uno Stage Formativo - ottenuto grazie all'impegno dei volontari della cooperativa - non è prevista retribuzione ma il titolare dell’impresa edile ogni tanto premia la sua buona volontà con dei regali e lo tratta come se fosse suo figlio.

Questa per Malick è già una grande conquista.

 

 

Giovanna Di Notte