Benevento

Roma – Napoli – Benevento: giorni frenetici su questa direttiva, in ordine alle trattative per la composizione delle coalizioni, in particolare quelle di centrosinistra. 
Raggi a Roma, sindaco grillino uscente, Fico a Napoli candidato sindaco entrante: possono essere due big del Movimento Cinque Stelle (in palese fase calante in attesa del possibile effetto Conte) a rappresentare il centrosinistra nelle due più grandi città italiane? No. E allora se a Napoli il candidato di Pd e Movimento Cinque Stelle è Fico, come pare ormai assai probabile, a Roma non sarà la Raggi. E se Fico è il candidato sindaco napoletano le ricadute arriveranno inevitabilmente anche a Benevento: stante che il modello Pd – M5S è ormai scontato e non c'è più ormai da tempo neppure la parvenza del pressing mastelliano e della componente dem deluchiana per replicare il modello delle regionali. E allora? E allora anche la riserva del Movimento Cinque Stelle locale su Perifano potrebbe sciogliersi, a condizione che il Pd dica “ok, è una nostra candidatura”: anche questa è un'operazione che dovrebbe passare per Roma, ma è probabile che alla fine vada in porto. 


Perché i Cinque Stelle in fin dei conti la partita possono giocarla meglio dentro: fuori e da soli il rischio è enorme, con Annamaria Mollica, e soprattutto con la ventilata ipotesi che a correre sia Danila De Lucia, senatrice in carica. Sarebbe coraggioso metterci la faccia, ma con la diaspora di attivisti che ha riguardato il Movimento e quelli tutt'ora attivi ma che vorrebbero andare comunque in coalizione col centrosinistra il rischio di un bottino veramente magro sarebbe altissimo e considerato il profilo della candidata, con conseguenze ancora peggiori rispetto a una lista in solitaria capeggiata da Annamaria Mollica, consigliere comunale uscente. 


Hanno chiesto 15 giorni di tempo i Cinque Stelle, ma sono troppi: il rischio di logoramento è altissimo, e far saltare la candidatura di Perifano equivarrebbe all'assumersi al 99 per cento la responsabilità di una sconfitta elettorale che nei fatti devasterebbe l'intera classe dirigente di chi oggi è in coalizione. 
Chi ne uscirà in ogni caso diviso è con tutta probabilità Civico 22: sono allo studio i quesiti da proporre all'assemblea, oggi se ne potrebbe sapere di più ma in ogni caso è ormai un'ipotesi molto molto difficile che la votazione degli iscritti sul punto clou, restare in coalizione o andare in solitaria, possa portare la parte soccombente a seguire quella vincitrice. Lo strappo apparirebbe solo da certificare insomma: ma già da dichiarazioni, articoli e commenti social appare evidente che c'è in campo un quarto polo. 


E a proposito di asse Napoli – Benevento: non riguarda solo il centrosinistra. Pare che da Napoli sia arrivato il via libera per la conferma di Nascenzio Iannace alla guida di Forza Italia nel Sannio: una conferma che rappresenterebbe un via libera per il partito di Berlusconi per lo sprint definitivo per tentare, un'ultima volta, di metter giù una coalizione di centrodestra.
Con Fratelli d'Italia che attraverso Domenico Giglio e Francesco Mazzini chiede unità: «In previsione delle elezioni comunali di Benevento, che ad oggi sono slittate ad ottobre 2021, il centrodestra si presenterà sicuramente coeso all’appuntamento in virtù di quei comuni valori. che a livello nazionale gli permise di ottenere ottimi risultati alle elezioni 2018 come coalizione.
Fratelli d’Italia, il partito di maggioranza relativo del centro destra beneventano ed in costante crescita, è sempre in attesa di riscontrare la reale intenzione di costruire una coalizione che non si costituisca solo come alternativa all’attuale sindaco, ma in virtù di programmi comuni e forti da proporre ad una cittadinanza offesa da anni di incertezza governativa e piagata dalla devastante pandemia attuale.
In quest’ottica, mentre continuiamo quotidianamente a costruire sul territorio un substrato fertile per una ripartenza intelligente e duratura di una economia commerciale cittadina oramai allo stremo, noi procediamo perseguendo quei sani valori che ci contraddistinguono e che ci identificano univocamente come forza di centro destra».