"Non ne possiamo piu'. Oltre ai danni, pure la beffa. Bisogna dare un segnale. E forte. E l'unico modo per farlo e' protestare in maniera dignitosa, civile ma rivendicando con forza quelli che sono i nostri diritti. Qui ci sono operatori economici che non sanno piu' come fare per andare avanti, per mantenere le proprie famiglie. E poi assistiamo ad assembramenti di massa come quelli di ieri a Milano, e anche in altre piazze italiane, che rappresentano uno schiaffo per tutti noi". Lo ha detto il presidente di Confcommercio Sicilia Gianluca Manenti che annuncia, a partire da giovedi' 6 maggio, uno sciopero della fame "per evidenziare lo stato di gravissima difficolta' che attanaglia tutte le imprese del comparto, soprattutto gli addetti alla ristorazione e i bar". Una protesta a cui hanno deciso di unirsi il presidente provinciale Confcommercio Catania Piero Agen, il presidente provinciale di Confcommercio Trapani Pino Pace e il presidente regionale Fipe Sicilia Dario Pistorio. "Da mesi non si lavora - continua Pistorio - Abbiamo sempre fatto prevalere la logica del buon senso, anche quando la situazione era, come' tuttora, disperata. Ma siamo rimasti senza parole per quello che e'' accaduto in queste ultime ore. Le dichiarazioni da noi rilasciate, le proteste di piazza da noi fatte, evidentemente, non bastano piu'. E' necessario dare un segnale forte. E lo faremo nell'unico modo possibile, in modo dignitoso ma evidenziando tutta la nostra preoccupazione e il nostro malumore".

(Italpress)