Si ingarbuglia la questione Solopaca. Da un lato c'è l'ambizione del presidente Forgione, la voglia di portare quanto più in alto è possibile la sua creatura, dall'altro c'è l'effettiva difficoltà, di natura economica, che rischia di compromettere la continuità nella gestione di questa società. Due aspetti ben distinti, due strade che non si incontrano.
ASPETTO SPORTIVO - “Dal punto di vista sportivo – inizia Forgione, massimo dirigente della viola - stiamo seguendo con attenzione la crisi del San Martino. Ho accettato le condizioni di mister Vitelli di giocare nel torneo di Prima categoria, ma il mio cuore va dritto in Promozione. Non vogliamo assolutamente speculare sulla situazione dei caudini, ci auguriamo che alla fine possano risolvere ogni problema e possano iscriversi ma se ciò non dovesse accedere, allora potremmo prendere in considerazione questa storia. Sappiamo anche che la priorità andrebbe al Real Forino che ha perso lo spareggio play out, ma se la società irpina non dovesse prendere in considerazione questa eventualità, noi ci saremmo, forti anche della Coppa Disciplina che ha una valenza di quattro anni”.
ASPETTO ECONOMICO – Il vero problema, però, per il presidente Forgione, è legato all'aspetto economico, una cartella esattoriale pesantissima che potrebbe compromettere anche l'iscrizione a qualsiasi torneo, mandando all'aria qualsiasi discorso fatto precedentemente.
“Giovedì 9 ho fatto una raccomandata di diffida alla vecchia società della Polisportiva. I fatti sono abbastanza semplici e soprattutto documentabili. Ho rilevato la società nel 2012 e ho preso il titolo dai vecchi presidenti, Coletta e Balisciano. Nella scrittura privata rilevai la società e con prudenza feci sottoscrivere alla stessa (la società, ndr) una dichiarazione nella quale mi alleviavano da tutte le spese fino al 26 luglio 2012, nulla escluso. E quando dico tutto, intendo, debiti, oneri di vario tipo e tasse”.
Fin qui, nulla di grave, una cautela che Forgione ha preso per non trovarsi con sgradite sorprese. Puntuale, però, questa è arrivata ed è arrivata all'attuale presidente del Solopaca perchè legale rappresentante della società, insomma non poteva arrivare ad altra persona.
“Il 6 giugno 2015, sono arrivate due cartelle esattoriali per un ammontare di circa 36.867,09, per un mancato pagamento dell'Iva negli anni 2009 e 2010, cioè durante la gestione precedente alla mia. Ovviamente ho subito contattato Coletta e Balisciano per metterli al corrente della cosa, ma, almeno la prima volta, è stato un buco nell'acqua. A questo punto mi sono rivolto direttamente all'agenzia Equitalia che non ha potuto fare altro che confermarmi quanto sapevo e cioè che sono il legale responsabile della società e questo ha portato ad ereditare i debiti pregressi, mettendo a rischio di pignoramento i beni mobili e immobili”.
Una situazione insostenibile che ha portato Forgione a non arrendersi.
“Ho convocato i due vecchi dirigenti per il 20 di luglio per provare a trovare una soluzione. Già ho avuto una visita dei funzionari dell'agenzia per indagare sulla vecchia società. Per questa serie di ragioni, alla fine è saltato l'accordo col Real Solopaca”.
IN CERCA DELL'ACCORDO – Insomma due strade completamente opposte. Questo almeno fino a qualche ora fa, quando il presidente Forgione ha forzato la situazione e una mezza vittoria l'ha ottenuta. Non c'è ancora da sorridere, ma l'aver visto un punto di confronto può rappresentare una buona base dalla quale partire per risolvere la questione.
“Oggi ho informato della storia il Vice Presidente avv. Iacoviello e tutti i vertici della Federazione. A Iacoviello, col quale ho avuto un lungo colloquio telefonico, ho chiesto, sostanzialmente, di intervenire nella sua qualità di V. Presidente Vicario nei confronti della vecchia società (Balisciano - Coletta) per far sì che, all'incontro del 20 luglio, si trovi un accordo. E il vice presidente si è subito messo in moto contattando Balisciano e invitandolo ad accordarsi con me. In primo confronto c'è stato alle 14, anche se quello ufficiale rimane fissato per il 20 luglio. Da questo breve faccia a faccia, qualcosa è già emerso. La coppia Coletta – Balisciano vorrebbe riprendere il titolo del Solopaca e, dopo il cambio societario, con Coletta che sarebbe di nuovo presidente al posto del dimissionario Forgione, e vorrebbero chiedere ad Equitalia una rateizzazione del debito, cifra che, col passaggio societario e il cambio della sede sociale, sarebbe ereditato da loro”.
DOMANDA E RISPOSTA - Insomma una situazione che inverte quanto accaduto al momento dell'insediamento di Forgione. A questa ipotesi, l'attuale presidente della viola avrebbe anche dato un cenno di assenso ma ponendo una condizione precisa.
“Posso anche accettare, soprattutto per tirarmi fuori da questa situazione debotoria, ma il titolo sportivo ha un costo e il danno d'immagine dopo questa storia anche. Quest'ultimo aspetto è fondamentale. Un debito del genere danneggia sotto tanti punti di vista, patrimoniale, morale e sportivo. Dovrei lasciare una società prestigiosa che non ha alcun debito nei confronti della Federazione, ben vista e vincitrice della Coppa Disciplina. Per questo, il Solopaca non può avere il valore di tre anni fa, cioè di quando l'ho preso io. Balisciano e Coletta mi hanno fatto una proposta ben lontana dalla mia richiesta (ballano 5000 euro di differenza), proposte che comprendono titolo e danno di immagine. Ci siamo presi una pausa di riflessione ma il 20 si deciderà definitivamente. Certo siamo lontani e alla fine penso che sarà difficile chiudere bene questa trattativa, ma aspettiamo”.
La distanza è corposa, ma a metà strada si potrebbe chiudere. Serve un sacrificio dall'una e dall'altra parte, serve che Forgione capisca bene che alleggerirsi di un debito così pesante, non significa non amare il Solopaca, ma fare il bene della società e soprattutto il proprio. La passione per la viola non finisce, la possibilità di tornare al timone del Solopaca rimane concreta anche per il futuro.
Fabio Tarallo