Napoli

Il miracolo di San Gennaro non è avvenuto. L'annuncio della liquefazione del sangue non c'è stato nè al primo e nè al secondo tentativo dopo le invocazioni ai santi. E' la seconda volta che accade nel giro di cinque mesi, già il 16 dicembre 2020 il sangue non si era sciolto.

E' il sabato che precede la prima domenica di maggio, in ricordo della traslazione dei resti del Santo dall’agro Marciano e da Montevergine a Napoli coinciso quest'anno con la ricorrenza del primo maggio. Una liturgia fiume, tra le più attese dal popolo napoletano.

Le parole toccanti dell’arcivescovo metropolita di Napoli don Mimmo Battaglia: "Il sangue parla ed è vivo, come è viva la sete di giustizia e il bisogno di vicinanza e prossimità. Il sangue dei martiri non è un pezzo di museo, ma è una indicazione e un riferimento chiaro per questo tempo che stiamo vivendo. La chiesa inizia con il primo sacrificio di un fratello, il sangue di Abele."

Il miracolo non c'è stato ma Battaglia ha invitato tutti ad unirsi nella preghiera: "Oggi questo sangue ci racconta delle ferite delle tante famiglie della Whirlpool e dei tanti disoccupati che non chiedono altro che un lavoro capace di garantire la dignità a sè stessi e alle proprie famiglie. In questo primo maggio a loro va il mio pensiero e la mia vicinanza"

A causa dell'emergenza Covid, quest'anno non si è svolta la tradizionale processione con la teca e busto del Patrono. Celebrazione eucaristica ristretta nella Basilica Cattedrale aperta solo a duecento persone alla presenza dell’arcivescovo metropolita di Napoli Mimmo Battaglia, assistito dall’abate monsignor Vincenzo De Gregorio e dal sindaco Luigi de Magistris. Da domani 2 maggio i fedeli potranno recarsi in Cattedrale per pregare dinanzi alle reliquie.

Vi è poi il miracolo laico, quello più atteso dai tanti devoti, a dicembre che lo scorso anno però si è interrotto nonostante le preghiere in piena emergenza Covid. Il sangue rimase solido.

Un miracolo in memoria dello scampato pericolo della tremenda eruzione del Vesuvio del 1631. La liquefazione del sangue del Patrono contenuto nelle ampolle è considerata di buon auspicio per la città e, di contro, il mancato prodigio viene visto come portatore di sventure. Nelle occasione nelle quali, infatti, San Gennaro non ha ripetuto il miracolo, si sono verificati eventi nefasti per la città. Nel 1939-1940, il sangue non si sciolse, e l'Italia fu investita dalla II Guerra Mondiale. Poi ci sono date anche più vicine a noi e sono sempre date in cui si verificarono eventi negativi, come nel settembre del 1973, periodo della diffusione del colera a Napoli e nel settembre del 1980, anno del terremoto in Irpinia.