Avellino

C’è uno scambio di messaggi che lascia poco spazio a ogni tipo di interpretazione. Una chat di messaggi tra Giovanni Limata, 23enne di Cervinara in carcere per l’omicidio Aldo Gioia, e una sua amica. La messaggistica ora agli atti depositati al tribunale del riesame contiene informazioni molto importanti per le indagini. Un retroscena dell’omicidio di corso Vittorio Emanuele che passa attraverso le confidenze che Giovanni Limata fa ad una sua amica del cuore. Messaggi di disperazione rivolti ad una amica fidata più della sorella di Limata. 

“Sei la prima persona a cui lo dico, voleva saperlo mia sorella ma non mi fidavo, invece nonostante tutto di te mi dico ancora. Venerdì sera - scrive limata - sarò ad Avellino per una cosa… non riesco a trovare un modo diverso e meno preoccupante per dirlo ma non voglio fare neanche tanti giri di parole. Venerdì dovrò uccidere due persone. Non ho scelta lo devo fare. Mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia”. Messaggi pesanti, che svelano retroscena inquietanti. Ma chi è la ragazza a cui confida il suo piano criminale? Perché quest'ultima resta impassibile rispetto a queste dichiarazioni? Ma soprattutto quante altre persone erano a conoscenza del piano diabolico dei due fidanzati e non sono intervenute?