La procedura di recupero crediti, come qualcuno già saprà, può essere intrapresa sia per via giudiziale che per via stragiudiziale. Nel primo caso si parla di una procedura che passa per le vie giudiziarie tradizionali, nel secondo caso, invece, si parla di una soluzione negoziata tra le parti, senza ricorrere ad alcuna procedura giudiziale. Ma vediamo nel dettaglio.
Info utili
Per prima cosa, c’è da sapere che per attività di recupero crediti si intende non altro che la procedura volta a ottenere il pagamento parziale o totale di un credito, da parte di un debitore. Come già accennato, il creditore può decidere se contattare un avvocato oppure una società specializzata in questo tipo di operazioni, ovvero operazioni di negoziazioni. Per questo motivo, l’attività di recupero può essere sia effettuata grazie all’ausilio di avvocati specializzati e abilitati alla professione forense, ma anche a società autorizzate dalla questura.
Una delle prime cose di cui bisogna accertarsi è che il debito sia definitivo e certo. Questo dev’essere provabile con una documentazione. Soltanto a quel punto si può scegliere se intraprendere la via stragiudiziale o giudiziale.
Diverse tipologie di credito
Il credito può consistere in diverse tipologie. Queste dipendono dal tipo di contratto. Per esempio, per quanto riguarda i rapporti commerciali, tra persone fisiche e giuridiche, allora si può parlare di crediti commerciali; i crediti finanziari, invece, sono quelli sorti con istituti di credito e finanziarie; i crediti insoluti, invece, si riferiscono a quelli tra persone fisiche.
Via giudiziale e stragiudiziale: come scegliere
Per quanto riguarda il recupero crediti giudiziale, questo è finalizzato all’ottenimento di una vera e propria condanna al pagamento e quindi è necessario rivolgersi ad un avvocato e al Tribunale di riferimento. Anche in caso di condanna al pagamento, si può richiedere un pignoramento dei beni del debitore, qualora esistano. Il recupero crediti stragiudiziale, invece, è un’attività che può consistere in solleciti, telefonici o scritti, anche con dei funzionari autorizzati. In questo caso, si cercare di fare in modo di convincere il debitore a pagare spontaneamente la cifra dovuta. Anche la messa in mora può essere utilizzata come tentativo stragiudiziale e viene comunicata attraverso raccomandata o PEC.
Detto questo, come è possibile effettuare la scelta giusta? Tutto dipende da questioni soggettive e dalle circostanze. Generalmente si tende a ricorrere al recupero crediti giudiziale solo quando i tentativi per ottenere la somma dovuta, in via amichevole, non hanno sortito effetti. Altre volte, però, è inevitabile dover ricorrere alla via giudiziale, senza passare per la via stragiudiziale: per esempio, quando c’è il rischio che il debito possa cadere in prescrizione.
A parte alcuni casi specifici come questo sopracitato, di solito si passa sempre prima dalla via amichevole, per cercare di trovare una soluzione senza passare per vie legali. Questa permette di ottenere dei vantaggi evidenti, per esempio in termini tempistici: la pratica è molto più rapida, rispetto all’azione legale tradizionale. Con un’azione bonaria, permette di minimizzare tempi e costi e trovare una soluzione ottimale per il creditore.