"Nella mattinata di oggi ho discusso alla Camera l’interpellanza urgente a mia prima firma, riguardante l’attuale situazione di Industria Italiana Autobus. Una situazione problematica che vede lo stabilimento Flumeri, in Provincia di Avellino, arrestare momentaneamente la produzione e mettere in Cassa Integrazione circa 200 dipendenti fino al 30 aprile." E' quanto afferma in una nota il deputato irpino Generoso Maraia.
"Nello specifico, ho chiesto di sapere se il Governo intenda adottare iniziative di competenza volte a promuovere la suddetta filiera nazionale legata alla produzione di autobus a basso impatto ambientale, come quelli a gas naturale liquefatto tuttora prodotti da IIA nonché, proseguire nello sviluppo del settore degli autobus elettrici, di cui la stessa IIA ha realizzato un prototipo con batterie interamente sviluppate e prodotte in Italia; se intenda adottare iniziative volte a coinvolgere Leonardo S.p.a. nell'acquisizione da Iveco e, tramite quest'ultima, creare le condizioni per una quarta partecipazione nella compagine societaria di IIA; se e quali iniziative, inoltre, intenda predisporre, anche in coordinamento con gli enti locali, al fine di tutelare e potenziare la produttività di Iia, garantendo l'effettivo utilizzo delle risorse assegnate attraverso il Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile.
Ringrazio, innanzitutto, il sottosegretario Alessandra Todde per la risposta all’interpellanza e per l’interessamento ad una questione di estrema attualità dal punto di vista produttivo ed occupazionale.
È da apprezzare che il Mise, con riferimento all’attuale situazione dell’Azienda, abbia agito insieme al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, evidenziando che quest’ultimo ha dato la sua disponibilità a sostenere questa importante realtà produttiva, anche per il tramite dei nuovi strumenti come il Fondo Nuove Competenze, di cui al decreto “Rilancio”.
Riconosco anche che la prosecuzione degli incontri del tavolo ministeriale preposto al monitoraggio dello stato di attuazione e degli obiettivi del Piano industriale sono la dimostrazione dell’impegno delle istituzioni per la tutela e il potenziamento della IIA.
Tuttavia, nella mia replica al sottosegretario Todde, ho voluto sottolineare elementi critici ed ataviche lacune dell’azione istituzionale. In primis ho segnalato lo scarso coordinamento delle istituzioni ministeriali più direttamente coinvolte nella vertenza, Ministero dello sviluppo economico, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Ministero dell’economia e delle finanze.
È inaccettabile che manchino linee ed indirizzi per le centrali di committenza come Consip e per gli enti territoriali. Serve un’azione sincronizzata tra gli enti per sostenere la filiera ed aiutare gli enti locali, anche con precise direttive. In generale, il rinnovo ed il potenziamento del parco mezzi sono fortemente ostacolati da una mancanza di coordinamento strategico fra settore industriale produttivo e politiche, anche locali, per il trasporto pubblico.
Di conseguenza, anche la finalità di ridurre i livelli di inquinamento delle città risulta notevolmente compromessa ed allo stesso modo ne risentono le capacità produttive dei siti industriali. Consip continua a produrre modelli “mild hybrid”, che hanno un impatto ambientale maggiore rispetto ai mezzi a GNL prodotti da IIA.
Altrettanto inaccettabile, come ho rimarcato, che nonostante l'acquisto di mezzi per il trasporto pubblico senza alcun costo per i soggetti beneficiari reso possibile dalla convenzione Consip n. 3 e dal decreto «Rilancio», alcuni enti, come la regione Campania, non abbiano mai fatto ricorso a questi strumenti, preferendo bandire gare regionali per l'acquisto di mezzi stranieri, con le stesse caratteristiche di quelli prodotti da Iia, cagionando un enorme ed ingiustificato danno per la filiera di produzione nazionale e per i lavoratori del settore. Senza considerare le ipotesi di danno erariale che potrebbero profilarsi a causa di queste scelte.
Inoltre, il 21 giugno 2020 Fiat Chrysler Automobiles (Fca) annunciava la sottoscrizione di una linea di credito da 6,3 miliardi di euro, in tre anni, con Intesa Sanpaolo, destinata alle attività nazionali del gruppo. Tra le condizioni alla base di tale prestito, si è previsto che Fca garantisca un aumento degli investimenti del piano industriale per l'Italia da 5 a 5,2 miliardi di euro, non effettui operazioni di delocalizzazione, raggiunga l'obiettivo della piena occupazione entro il 2023 e non ceda i marchi
italiani
Ebbene, proprio sulla base delle suddette condizioni, non sono più tollerabili anche le vecchie politiche del passato, perseguite dalla Fiat, orientate a delocalizzare la produzione penalizzando fortemente i siti produttivi nazionali ed i livelli occupazionali. Leonardo s.p.a., che è partecipata dal Mise per il 30% può assolutamente essere coinvolta nell’acquisizione di Iveco, e tramite questa, sondare la possibilità di ingresso di un quarto socio in IIA. In tal modo si andrebbe anche a salvaguardare la permanenza in “mani” italiane di un settore strategico come quello di bus ed automezzi truck.
La storia della IIA, è una storia fatta di maestranze che hanno sopportato sacrifici, acquisito competenze sempre più approfondite, nel segno di una lunga tradizione italiana nel settore della produzione di autobus.
Ho auspicato, dunque, che il tavolo per l’IIA convocato al Mise per il 29 aprile sia l’occasione per segnare un punto di svolta nelle politiche, anche in ottica interministeriale, sul versante del potenziamento dei livelli produttivi, del trasporto pubblico ecosostenibile e del rafforzamento duraturo dei livelli occupazionali. Nella ferma convinzione che il governo e la maggioranza sapranno trovare la migliore soluzione per risolvere tale crisi, rimane fermo il mio impegno per monitorare costantemente questa questione e continuare a lavorare al fine di arrivare ad un rapido e proficuo risultato, che tuteli una così importante filiera, maestranze di pregio e tanti lavoratori che in questi anni hanno cooperato per risollevare e continuare a dare una grande storia ad IIA.