Fontanarosa

"Non penso soltanto a me stesso, ma a quanti, anche tra i più giovani, non possono vaccinarsi per questioni burocratiche". Michele Iovanna, 82  anni, ha scritto a Ottopagine per chiedere aiuto, per essere vaccinato in Irpinia, nel suo paese di origine Fontanarosa, nonostante sia residente da 50 anni a Milano.

Anziano, residente da mezzosecolo in Lombardia, racconta la sua odissea e della paura di contrarre il covid. “Sono di Fontanarosa, la mia vita da emigrante mi ha portato lontano dalla mia terra. Ogni estate torno per trascorrere qualche settimana di gioia nel mio paese natio, tra i miei affetti, nella mia casa. Quest’anno abbiamo deciso di restare qui, ma di fatto non ho diritto ad un vaccino, non essendo residente in Irpinia”.

Michele e sua moglie vivono nella loro casa di Fontanarosa. “La scorsa estate abbiamo deciso di rimanere qui, nella nostra amata Fontanarosa, per sentirci più liberi e sicuri. Poi è partita la campagna vaccinale e a nulla sono serviti i miei appelli e richieste di aiuto all’asl alla Regione, al sindaco per chiedere di poter essere vaccinato”.

La richiesta di aiuto di Michele arriva nelle stesse ore in cui i referenti dell’Unità di Crisi annunciano il completamento della somministrazione del vaccino anti Covid-19 al 100% degli ultraottantenni deambulanti registrati in piattaforma. "Prosegue a pieno ritmo la vaccinazione riservata agli ultraottantenni non deambulanti", aggiunge l'Unità di crisi della Campania. Alle ore 11 di oggi, mercoledì 21 aprile, sono stati vaccinati con la prima dose 966.319 cittadini; di questi 378.189 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state in totale 1.344.508. La piattaforma per le adesioni è regolarmente aperta per tutte le categorie previste.

Michele non trovandosi nel suo Comune di residenza non può essere vaccinato. “Per mia moglie abbiamo deciso di fare il cambio di residenza. E’ troppo fragile, non potevamo rischiare. Ma per me nulla sembra muoversi. Io non posso farei cambio di residenza. E’ una passaggio burocratico incredibilmente lungo, articolato, contorto, che mi imporrebbe troppi disagi una volta ritornato a casa. Ho scritto molte missive per chiedere aiuto: al governatore Vincenzo De Luca, al senatore Matteo Salvini, alla manager dell’asp di Avellino, Maria Morgante e a molti altri referenti istituzionali. I miei appelli continuano a cadere nel vuoto. Questa pandemia ci ha resi più sordi e poco inclini ad aiutare il prossimo. Ho 82 anni e, nei fatti, sono esposto al rischio di contrarre il virus”.

Michele vive da 50 anni a Milano. Per questi mesi difficili aveva deciso di restare in Irpinia per poter avere una qualità di vita migliore.

“In un appartamento di soli 50 metri quadrati a Milano io e mia moglie ci sentivamo soffocare - spiega -. Siamo anziani e proviamo come i nostri coetanei a sopravvivere in questi tempi così difficili. Sono stato un cittadino modello, un gran lavoratore un pantografista appassionato del suo lavoro e ora chiedo, da cittadino italiano, di poter avere il mio vaccino, nonostante sia lontano da casa”.