É stato condannato l'ex agente di polizia, Derek Chauvin che, il 25 maggio 2020 ha provocato la morte di George Floyd, il 46enne afroamericano divenuto l'icona del movimento Black Lives Metter. La giuria, dopo dieci ore in camera di consiglio ha condannato l'ex poliziotto per omicidio, ritenendolo colpevole di tre capi d'accusa, compreso quello di omicidio colposo preterintenzionale. 

La lettura del verdetto da parte del giudice è stata accolta da un'ovazione e dalle scene di esultanza da parte delle centinaia e centinaia di persone radunatesi davanti alla sede del tribunale di Minneapolis in attesa della decisione. Impietrito in aula Derek Chauvin, che ha ascoltato il verdetto accanto al suo avvocato e che ora rischia fino a 40 anni di carcere. Anche se con le attenuanti e per l'assenza di precedenti la pena potrebbe essere più leggera. Per conoscere la sua entità bisognerà probabilmente attendere diverse settimane, forse otto. Intanto l'ex agente va in cella, dopo essere rimasto finora a piede libero su pagamenti di cauzione.

Il verdetto rappresenta una pietra miliare nella lunga storia di battaglie contro la violenza della polizia americana, soprattutto nei confronti delle comunità afroamericana ed ispanica, ed è destinata a creare un precedente storico anche in vista di tanti altri processi. Senza contare che la decisione odierna potrebbe accelerare una riforma della polizia, a livello federale e a livello locale, attesa da troppo tempo negli Stati Uniti. Intanto il presidente Joe Biden parla alla nazione americana. Nelle ore che hanno preceduto il verdetto Biden si era spinto a definire "schiaccianti" le prove emerse durante il processo. Ed aveva telefonato alla famiglia Floyd per testimoniare la sua vicinanza e la sua comprensione di fronte alla perdita del loro caro. Per il legale della famiglia Floyd "il verdetto rappresenta una svolta storica".