Napoli

Non si parla d'altro. La Superlega della discordia ha reso un'autentica polveriera l'universo del calcio europeo. Bando alla diplomazia, con durissime prese di posizione di FIFA, UEFA, politici, presidenti, dirigenti, allenatori, calciatori, tifosi. E chi più ne ha più ne metta. C'è chi, però, in un clima di condanna generale per l'iniziativa elitaria portata avanti da 12 top club europei, non ha perso le speranze di allargare la cerchia del circolo delle superpotenze continentali per partecipare alla nuova competizione privata tra big: è il caso del Napoli del presidente De Laurentiis. Juventus, Milan e Inter sono, allo stato attuale, le tre rappresentanti italiane, ma il numero uno della società azzurra non ritiene chiusi i giochi. Stesso discorso per la Roma che, con il Napoli, potrebbe, stando a quanto dichiarato dal presidente del Real Madrid, Florentino Perez, presidente della Superlega, raggiungere i bianconeri e le milanesi e rientrare tra le 20 “ribelli” pronte a far fronte comune per rivitalizzare le proprie casse. Resta, però, sullo sfondo un clima tesissimo con il rischio di sanzioni pesantissime, anche per i calciatori. Non solo da parte della già citata UEFA, ma anche della Lega Serie A, che si è unita al coro di dissenso. Un far west che è destinato a rubare a lungo la scena al campo in attesa, chissà, di un compromesso che eviti una frattura clamorosa ed epocale.