"Sono scesi in piazza con i loro bauli, senza urla e strepiti, ma comunque il grido di dolore e' forte e deve giungere al governo, perche' tutti gli sforzi fatti finora per queste categorie di imprese e lavoratori non sono stati sufficienti. Ho sollecitato piu' volte i ministeri competenti, Mic e Mise, e torno a farlo. Va dato atto al ministro Franceschini di aver coinvolto queste imprese nel tavolo aperto al ministero, ma occorre una azione piu' incisiva del Mise. Temo che si stia sottovalutando il problema: le imprese che operano attorno allo spettacolo ed agli eventi sono ferme totalmente da 419 giorni. Un tempo lunghissimo perche' lo spettacolo dal vivo, cosi' come i grandi eventi, non sono mai ripartiti, nemmeno per pochi giorni".
Lo dichiara Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

"Le imprese - prosegue Pezzopane - temono di dover aspettare ancora molto per ripartire. Nel 2021 sono stati annullati praticamente tutti gli eventi nazionali e locali, e si teme di dover aspettare la primavera del 2022. Ho incontrato Carlo Volpe, Valter Alfonsetti, l'Ars Abruzzo ed altre imprese, e torno a sollecitare la dovuta attenzione. Solo in Abruzzo ci sono centinaia di imprese colpite direttamente dalla crisi del settore dei service: servizi tecnici, audio, video e luci per teatro, spettacolo dal vivo, fiere, convegni, eventi dal vivo. In Italia sono oltre 10.000 imprese, si contano 500mila addetti, tutti fermi da oltre un anno e preoccupati perche' sui grandi eventi chissa' quando si potra' tornare a programmarli. Si calcola via una perdita del 60% del fatturato in Abruzzo".

"Il ministro Dario Franceschini ha ragione a porre il problema delle riaperture in sicurezza dal 26 aprile di spettacoli, cinema e teatri almeno in zona gialla - aggiunge Pezzopane - Mi sento di sostenere questa sua proposta, e penso che il Ministero delle attivita' produttive debba incontrare queste imprese e trovare le giuste forme di ristoro, di abbattimento di costi, sui mutui e le imposte. Tanti eventi sono rimandati direttamente al 2022, un tempo infinito per questo settore che rischia di morire. Io invece credo che bisogna puntare anche su cultura, spettacolo, eventi per il rilancio e la ripresa del Paese".
(ITALPRESS).