Niente funerali di stato, una cerimonia privata, per quanto privato possa essere l’ultimo saluto al marito della monarca più longeva e potente in vita. Ma Filippo D’Edimburgo è sempre stato un uomo eccentrico, “peculiar” si direbbe in quella terra d’Albione che il 17 aprile 2021 gli ha reso l’ultimo omaggio, proprio nella settimana della riapertura dei beer garden.
Lo stesso uomo che a una cena ufficiale ospite del presidente del Consiglio Giuliano Amato preferì una birra qualunque a un Barbaresco.
L’Arcivescovo di Canterbury aveva annunciato che il funerale di Filippo sarebbe stata una celebrazione del suo amore e devozione nei confronti di sua moglie, Elisabetta, non la Regina, e del Regno Unito, che ha servito per 73 anni con la passione che gli era derivata dal compito, enorme, a cui era stata destinata la donna che ha amato per tutta la vita.
Passano quindi in secondo piano, di fronte a tutto questo, le beghe che hanno riempito le pagine dei tabloid nelle ultime settimane, e che per quanto sicuramente sacrosante, avrebbero potuto attendere. Ma la gioventù è irruenta, si sa. Il tempo che concede la vecchiaia ha permesso invece a Filippo di dare disposizioni precise sul suo funerale, addirittura di poter disegnare la Land Rover, modello d’automobile che ha guidato fino a poco più di un anno e mezzo fa e che è stato probabilmente il secondo amore della sua vita, che lo ha condotto alla sua dimora finale.
Un ultimo hurrah pieno di dignità e amore, nei confronti della moglie, dei quattro figli che hanno camminato dietro il feretro, anche dei nipoti coltelli, William e Harry, che con un notevole grado di fanciulla stupidità hanno preferito porre tra loro il cugino Peter Phillips, probabilmente tanto imbarazzato quanto divertito e seccato con gli augusti parenti. Ma neanche queste schermaglie hanno turbato una giornata di cui non erano protagonisti, e forse neanche comparse, non più della giovane che poco lontano dal corteo ha corso in topless per salvare il pianeta. Chissà quale battuta avrebbe tirato fuori Filippo se l’avesse vista.
Il servizio funebre è stato asciutto e non invadente, con la lettura di una serie di salmi e canti anche questi scelti dallo stesso Filippo, tutti collegati a momenti molto importanti per la famiglia reale. Tutto di fronte a 30 componenti della famiglia, come imposto dalle disposizioni Covid dettate dal governo e dal primo ministro Boris Johnson, che aveva già detto che non sarebbe stato presente per non togliere il posto a un parente. Con grande classe, la casa reale non ha specificato se fosse invitato o meno.
La cerimonia è iniziata dopo le 15, ovvero dopo il minuto di silenzio nazionale. Si è conclusa con l’inno nazionale e il Preludio e Fuga in Do minore, opera 546 di Johann Sebastian Bach. Mentre Luke Bond, vice-direttore musicale della St. George’s Chapel, le eseguiva con il maestoso organo della chiesa, la bara di Fillipo D’Edimburgo veniva calata nella cripta reale. Dopodiché, la famiglia lo ha salutato per sempre e la regina Elisabetta II è tornata alle sue stanze nel castello di Windsor. Per la prima volta, da sola.
(ITALPRESS).