Vitulano

L'incontro tra le parti c'è stato, la fumata bianca, però, ed era prevedibile, no. Il Vitulano e Rivellini si separano dopo tre anni di grandi soddisfazioni con un finale meno dolce del previsto. La scelta della società è stata abbastanza chiara, volersi affidare al gruppo di locali non è stata la strada migliore per continuare insieme, specie perchè Rivellini di spazio ai giovani del posto non ne ha concesso tanto.

“Il dato è questo – inizia il dirigente Bucciano – tra il mister e la parte locale non c'è mai stato un rapporto amorevole e i problemi sono emersi spesso. Stavolta abbiamo deciso di cambiare rotta ma comunque di interpellarlo perchè ci avrebbe fatto piacere continuare con lui anche se sapevamo che sarebbe stato difficile. Stavolta abbiamo deciso che se dobbiamo costruire una squadra di 25 persone i vitulanesi devono starci dentro e non fare spazio ad altri. Si tratta di una sfida per noi. Spesso si è parlato di una squadra senza panchina ma io sono del parere opposto, abbiamo un gruppo di giovani fantastici e credo che una panchina come quella del Vitulano possano vantarla in pochi”.

Altro discorso che è stato affrontato più di una volta nel corso della passata stagione, è quello legato alla mancanza di ricambi.

“Siamo arrivati alla fine del torneo con la rosa corta, è un dato di fatto, ma i ricambi c'erano ed erano vitulanesi. Noi dobbiamo tenere conto di questo patrimonio perchè un altro non c'è ma purtroppo se un allenatore pensa di non poter fare affidamento su queste persone, allora sì che la rosa diventa corte. Sia chiaro, è una considerazione, nessuna polemica, anzi sono il primo ad aver premuto affinchè mister Rivellini potesse continuare anche se a dicembre aveva già comunicato che sarebbe andato via. Abbiamo sperato fino alla fine di andare avanti insieme ma abbiamo anche pensato che, almeno stavolta, la priorità va ai ragazzi”.

Questa considerazione nasce da un'altra precisa.

“La nostra è una società seria, investiamo e spendiamo meno degli altri ma riusciamo ad ottenere risultati. La maggioranza dei contributi arrivano dal popolo di Vitulano, non ci possiamo permettere di tenerli fuori dall'aspetto calcio. La nostra rimarrà una squadra competitiva perchè abbiamo giovani di un certo valore. Mi è piaciuto molto il gioco del Vitulano in questi anni ed è un merito di Rivellini, ma abbiamo cercato di portare tutti a remare verso un'unica direzione. Non è stato possibile. Questo è il momento di dare la priorità ai vitulanesi”.

Fabio Tarallo