"Dopo la sua resurrezione, Gesu' opera la risurrezione dei discepoli che 'misericordiati, sono diventati misericordiosi. Lo vediamo nella prima Lettura. Gli Atti degli Apostoli raccontano che 'nessuno considerava sua proprieta' quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune'. Lo ha detto Papa Francesco nell'omelia della Santa Messa nella Festa della Divina Misericordia, celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia.
"Non e' comunismo - ha continuato Papa Francesco - e' cristianesimo allo stato puro. Ed e' tanto piu' sorprendente se pensiamo che quegli stessi discepoli poco prima avevano litigato su premi e onori, su chi fosse il piu' grande tra di loro. Ora condividono tutto, hanno 'un cuore solo e un'anima sola'. Come hanno fatto a cambiare cosi'? Hanno visto nell'altro la stessa misericordia che ha trasformato la loro vita. Hanno scoperto di avere in comune la missione, il perdono e il Corpo di Gesu': condividere i beni terreni e' sembrato conseguenza naturale".
"Per Dio nessuno e' sbagliato, inutile o escluso. Gesu' oggi ripete ancora: Pace a te che sei prezioso ai miei occhi. Pace a te che sei importante per me. Pace a te che hai una missione. Nessuno puo' svolgerla al tuo posto. Sei insostituibile e io credo in Te". Ha aggiunto il pontefice.
"La Pace di Gesu' non e' tranquilla, non e' comodita', e' uscire da se'. La pace di Gesu' libera dalle chiusure che paralizzano, spezza le catene che tengono prigioniero il cuore e i discepoli si sentono misericordiati, sentono che Dio non li condanna, non li umilia, ma crede in loro. Crede in noi piu' di quanto noi crediamo in noi stessi, ci ama piu' di quanto noi amiamo noi stessi". Al termine della Santa Messa ha voluto salutare i fedeli che lo attendevano all'uscita della Chiesa nel rione Borgo, prima di rientrare in Vaticano. Il Santo Padre ha rivolto una benedizione, per poi aggiungere "pregate per me".
(ITALPRESS).