Mentre i cittadini montoresi fanno i conti con le ripetute sospensioni della fornitura idrica ecco che arriva l'ordinanza di chiusura del pozzo di una nota azienda agroalimentare della zona. Colpa dei valori di tetracloroetilene che sono stati rilevati e che sono al di sopra di quelli previsti per legge. Da qui dunque il provvedimento di non utilizzo del punto di emungimento. Intanto nelle scorse settimane è stato approvato il piano di caratterizzazione della falda acquifera nel comprensorio di Solofra e Montoro. Aumentati i punti di controlli sul suolo, così come richiesto dall'Arpac. E proprio sulla base delle indicazioni dell'Agenzia regionale per l'ambiente l'Ato "Calore irpino", l'ente che si è occupato di redigere ed integrare il piano, ha previsto nel piano un totale di dodici punti di monitoraggio del suolo fra Solofra e Montoro. Un aumento dei punti di campionamento che andrà comunque ad incidere sul costo totale dell'intervento e per il quale la Regione Campania aveva già appostato risorse per quasi quattrocentomila euro. Oltre agli accertamenti sul suolo sono previsti una serie di punti di prelievo sulle acque. Innanzitutto in zone che, presumibilmente, non sono interessate da contaminazione da tetracloroetilene. Insomma una sorta di “bianco”. A Solofra le aree sono quelle di Scorza e Madonna della Neve. A Montoro: zona Laura e località Aterrana. Questi punti dovrebbero servire a definire il confine della zona contaminata. Sono inoltre previsti diciotto punti di controllo all'interno dell'area contaminata. Per quanto riguarda le acque superficiali saranno inoltre effettuati dei prelievi sulla Solofrana.
Giuseppe Aufiero