Avellino

Leccarsi le ferite e ripartire. L'Avellino si prepara al rush finale, dopo la sconfitta per 4-1 a Terni, con la consapevolezza di non dover fare drammi rispetto al k.o. in casa della neo-promossa, dominatrice del campionato, e, piuttosto, di ripartire necessariamente, con veemenza, per blindare il secondo posto. Tra il dire e il fare, in vista dello scontro diretto in programma sabato, alle 17,30, al “Partenio-Lombardi”, contro il Bari, c'è la necessità di recuperare uomini, soprattutto a centrocampo. Quattro punti di vantaggio sui pugliesi e 5 sul Catanzaro, a quattro giornate dalla fine della stagione, rappresentano un margine non più ampio come prima del match al “Liberati”, ma nemmeno poi così risicato, dati i soli 360 minuti più recupero alla fine dei giochi, prima dei playoff. E, allora, si attendono novità per quanto riguarda l'infortunio che ha impedito a D'Angelo di scendere in campo e costretto Braglia a inventarsi la mediana adattando Luigi Silvestri tra gli interni, con risultati decisamente scadenti. L'interprete più prolifico del settore nevralgico, fuori a sorpresa, sarebbe alle prese con noie muscolari che, in attesa di comunicazioni ufficiali da parte del club, circa le sue condizioni, lo mettono in dubbio per il match contro gli uomini di Carrera. Scongiurato il rischio di squalifiche, dato il folto nugolo di diffidati, l'auspicio è, inoltre, quello di ritrovare Carriero e De Francesco, fuori da ormai 20 giorni a causa del Covid. Sta per iniziare una settimana corta, ma allo stesso tempo lunga, lunghissima, da vivere col fiato sospeso.