Avellino

Onore alla Ternana. Una squadra formidabile, promossa in Serie B con quattro giornate di anticipo sulla fine del campionato e 18 punti di vantaggio sul secondo posto. Numeri che si commentano da soli. Di fronte ai più forti c'è solo da alzarsi in piedi e applaudire. La sportività è questo. E se ci fossero stati dubbi, pur legittimi, su che tipo di campionato sarebbe stato senza il Covid ad azzoppare i lupi, soprattutto nel pieno del testa a testa con gli umbri, nel girone di andata, oggi le fere hanno sostanzialmente spazzato vie pure quelli: 4-1 senza storie all'Avellino. Sì, aveva ragione Braglia: potendo, firmare per un pari sarebbe stato decisamente saggio.

Nulla da fare, invece. Biancoverdi stesi dall'ennesima prova di forza della capolista, intrisa di cinismo nell'approfittare di pressoché tutte le occasioni da rete prodotte, ma pure delle defezioni e delle condizioni non ottimali dei dirimpettai, a causa del maledetto virus (e non solo). Il Covid che anche nel girone di ritorno, con maggiore insistenza da qualche giornata a questa parte, ha inevitabilmente inciso nelle dinamiche di squadra. Se poi si aggiungono le noie muscolari che hanno impedito, a sorpresa, pure a D'Angelo (che ora preoccupa in chiave Bari) di scendere in campo, davvero troppa grazia per il rullo compressore del girone C di Serie C, che non ci ha pensato su due volte a piallare gli avversari dimostrando una mentalità vincente impressionante. Sarebbe bastata una sconfitta per 1-0 per brindare al ritorno in Cadetteria, ma l'attitudine al trionfo e la voglia di record ha prevalso: poker servito.

Le assenze, dicevamo, sono state l'origine di una debacle da analizzare con il giusto spirito critico, ma, di nuovo, senza fare drammi. Come dopo Catania. Per fronteggiare al forfait del proprio centrocampista più determinante, Luigi Silvestri è stato inizialmente schierato in mediana, con Ciancio nei tre di difesa e l'impiego simultaneo di Fella, nelle vesti di trequartista, Maniero e Santaniello. Un tentativo disperato, di trovare equilibrio, che non ha pagato. Anzi. Perché con Fella evanescente, spaesato tra le linee, Luigi Silvestri ha palesato tutte le sue difficoltà in un ruolo non suo, ritrovandosi a mangiare la polvere dei Falletti (che avrebbe dovuto marcare a uomo, secondo il piano partita) dopo soli 20 secondi. La cronaca di un pomeriggio da dimenticare inizia, così, con Miceli che sale male, il fuorigioco che non scatta, e il miglior giocatore della categoria che incrocia di prima intenzione verso la porta di Forte, non impeccabile. Palla sotto la pancia del portiere e l'Everest, al cubo, davanti, da scalare.

Eppure, a proposito di equilibrio nei giudizi, incassato il dritto in pieno viso, l'Avellino si rialza sfiorando il pari due volte: prima Aloi, servito con un tocco arretrato da Santaniello, trova Kontek a sbarrargli la strada verso la porta, con Iannarilli fuori causa (10'); poi, Maniero non impatta con la giusta cattiveria un cross dalla destra di Rizzo e la palla si spegne sul fondo. Due chance fallite, due gol incassati. Ferretti fa le prove generali girandosi in mezzo a quattro uomini e lasciando partire un gran destro dai trenta metri, alzato sulla traversa da Forte con un bel colpo di reni. Sul calcio d'angolo che ne scaturisce, la difesa dell'Avellino è formato presepe fuori festività: la palla attraversa tutta l'area di rigore, fino ad arrivare a Paghera, tutto solo sul secondo palo. Maniero bruciato, incornata vincente e qualche sassolino tolto dalle scarpe. Al 19', è 2-0.

Soli altri 5 minuti e si fa notte fonda. Partipilo imbuca per Furlan, che sorprende alle spalle Miceli e fa fuori Forte con uno stop orientato per poi depositare in rete a porta ormai vuota. Maniero prova a riaprire i conti con una girata ben eseguita, al centro dell'area di rigore, neutralizzata da Iannarilli con un riflesso felino. Alla mezz'ora, Luigi Silvestri torna in difesa, Ciancio e Rizzo sono la nuova coppia di interni nel 3-4-1-2 disegnato pure per causa di forza maggiore, ma è il classico recinto chiuso dopo che i buoi sono scappati. Miceli è in bambola, e Illanes evita a Partipilo di firmare il 4-0. Al riposo il passivo è, comunque, pesante: 3-0.

La ripresa si traduce in una girandola di cambi per risparmiare energie e preservare i diffidati in vista della partita che può valere una stagione, sabato, alle 17,30, al “Partenio-Lombardi”, contro il Bari, corsaro a Vibo Valentia grazie a un gol di Antenucci su calcio di rigore e ora a -4. C'è, però, ancora spazio per un'uscita bassa di Forte che fa sparare fuori a Ferrante il tocco sotto del potenziale 4-0, che arriva, comunque, al 66', quando Partipilo, in evidente posizione di fuorigioco, evita l'intervento del subentrato Dossena e, distriscandosi tra Luigi Silvestri e Illanes, batte Forte sul suo palo. Il gol di Dossena, all'87', approfittando di un'uscita a vuoto di Iannarilli, su cross di Aloi dalla sinistra, serve solo a rendere meno amaro il passivo. Finisce 4-1 nel tripudio generale dei ragazzi di Bandecchi. Il presidente D'Agostino aveva espresso il proprio desiderio di non vedere i rossoverdi esultare proprio con la sua squadra sul rettangolo verde, ma non è stato accontentato. Tant'è. Voltare pagina, recuperare uomini, energie nervose e ripartire è l'imperativo. In arrivo quattro giornate da vivere tutte d'un fiato. Il momento della verità è adesso.

Il tabellino.

Ternana - Avellino 4-1

Marcatori: pt 1' Falletti, 19' Paghera, 24' Furlan; st 21' Partipilo, 42' Dossena.

Ternana (4-2-3-1): Iannarilli; Defendi (11' st Suagher), Boben, Kontek (16' st Laverone), Celli (29' st Russo); Paghera (29' st Damian), Proietti; Partipilo, Falletti (11' st Salzano), Furlan; Ferrante. A disp.: Casadei, Mammarella, Vantaggiato, Torromino, Raicevic, Peralta, Frascatore. All.: Lucarelli.

Avellino (3-4-1-2): Forte; Ciancio, Miceli (10' st Dossena), Illanes; Rizzo (28' st M. Silvestri), Aloi, L. Silvestri, Tito (28' st Baraye); Fella (10' st Adamo); Maniero, Santaniello (19' st Bernardotto). A disp.: Pane, Laezza, Capone, D'Angelo. All.: Braglia.

Arbitro: Colombo della sezione di Como. Assistenti: Maninetti della sezione di Lovere e Ferrari della sezione di Rovereto. Quarto ufficiale: Caldera della sezione di Como.

Note: Ammoniti: Ciancio, Falletti, Defendi, Illanes, Kontek. Angoli: 6-4. Recupero: pt 0', st 3'. Gara a porte chiuse.