Nel mirino del neo governatore della Campania De Luca ci sarebbero anche le Soprintendenze. A Salerno è storia nota, con il pensiero durante intervento sul governo del territorio all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli che è qualcosa di già sentito a Salerno. Appena qualche mese fa il suo affondo, soprattutto alla luce degli incontri poco fruttuosi sul Crescent, Piazza Cavour e altro.
A distanza di mesi, De Luca si ripropone in quello che può essere l’avvio di una sorta di “guerra fredda” nei confronti delle Soprintendenze. “Per mettere in atto le opere di trasformazione urbana bisogna eliminare alcuni poteri monocratici, liberarci dell’ottusità burocratica. – ha affermato il presidente De Luca - Una soprintendenza non ha più titoli di un Comune o di un altro ente eletto da cittadini per decidere su zone non di vincolo ambientale assoluto.
La trasformazione è delicata ma decisiva per il rilancio del sistema Paese. Ma su questo pesa la nostra enorme ricchezza archeologica e storica. Bisogna però trovare il punto di equilibrio tra ricchezza storica e trasformazione urbana, perché oggi l’Italia oscilla tra mummificazione e devastazioni del territorio. In Campania, ad esempio, siamo quelli con più vincoli edilizi al mondo ma anche quella con maggiore abusivismo edilizio”.
Redazione