Benevento

Il Sannio è in piena terza ondata covid: con il San Pio che sgancia numeri horror (ieri 3 morti e nove persone ricoverate, terapia intensiva con otto ricoverati, subintensiva con 14), con i contagi che tornano ai livelli terribili dello scorso novembre, con i decessi che toccano quota 250 in un anno. In una situazione del genere non si può che ringraziare chi nel comparto sanitario è in prima linea e combatte da un anno: medici dell'ospedale, medici dell'Usca, medici dell'emergenza (perché non esiste solo il covid), specialisti, infermieri, medici dei centri vaccinali, personale sanitario di ospedale, Asl, ambulatori, chi fa tamponi e li analizza nel pubblico e nel privato, personale amministrativo. Insomma: tutti, sperando di non aver dimenticato nessuno. Nell'obbligo di ringraziare per il superlavoro che fanno, hanno fatto e continuano a fare in una situazione assolutamente assurda c'è una macchia che non si capisce per quale motivo rimanga: quei dati Asl generici, superficiali e scarni che non aiutano né contribuiscono a far chiarezza sulla situazione. Nella prima fase veniva fornito un report (quasi) ineccepibile, suddiviso per comune, che permetteva di dividere guariti, malati, tenere il conto dei decessi e ovviamente informare la popolazione sui cambiamenti giornalieri, sui focolai in atto a seconda del comune e così via: oggi invece viene fornita una scarna card che dice assolutamente poco della situazione, giusto positivi del giorno e guariti. Sarebbe auspicabile un ritorno a quel modello virtuoso tenuto in piedi fino a novembre, augurandosi di ripristinarlo ancora per poco, naturalmente.