Napoli

Nel giorno della ripresa senza i nazionali, l'attenzione in casa Napoli è rivolta a chi sarà l'allenatore che prenderà il posto di Gattuso a fine stagione, più che alla gara al “Maradona”, con il Crotone, in calendario il prossimo sabato 3 aprile (calcio d'inizio alle 15). La frattura che si è venuta a creare con l'attuale tecnico, dopo la sconfitta al “Bentegodi”, contro l'Hellas Verona, è insanabile. De Laurentiis ha provato a fare marcia indietro, con un tweet d'elogio nei confronti di “Ringhio”, a margine del successo all'Olimpico contro la Roma, ma l'orgoglio di Gattuso non ammette ripensamenti. Ha sentito, forte, la sfiducia nei suoi confronti e deciso di cambiare aria augurandosi di farlo lasciando gli azzurri in Champions League. Il miglior modo per aumentare i rimpianti. E così non resta che voltare pagina con il ventaglio di possibili sostituti, al vaglio, che si sarebbe ridotto drasticamente. In cima alla lista dei desideri c'è Simone Inzaghi. Qualora non rinnovasse con la Lazio, non disdegnerebbe l'opzione partenopea per un progetto a lungo termine con ambizioni di scudetto e da outsider in Europa. Con le quotazioni di Allegri e Sarri in ribasso, occhio, però, anche a una soluzione che, proprio come Sarri all'epoca del passaggio dall'Empoli al Napoli, rappresenterebbe una scommessa su un emergente: Italiano avrebbe superato De Zerbi e Juric nella corsa tra promesse della panchina. Il duello è servito, ma senza dimenticare Fonseca, in uscita dalla Roma.