E' stata una celebrazione coinvolgente e partecipata. Del resto lo diceva sempre il compianto vescovo Eduardo Davino: "Quando si parla di Sant'Ottone il cuore degli arianesi, batte sempre forte." Anche se ridimensionata per le restrizioni anti Covid che hanno costretto persino il coro della cattedrale diretto dai maestri De Paola a presentarsi in formato ridotto, non è mancato ad inizio della liturgia il tradizionale inno dedicato al santo eremita, protettore della città e della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.
"Conforta chi piange nel dolore, risolleva la nostra gente, sostieni la mano stanca dei medici. E’ la preghiera incessante del Vescovo Sergio Melillo rivolta a Sant’Ottone Frangipane.
Il messaggio del sindaco Enrico Franza: "Ottone Frangipane, l'uomo, il santo che, secondo la tradizione, salvò la città di Ariano dalla peste. E' stato giorno degli arianesi, il giorno della nostra preghiera laica, del nostro senso di umanità. La preghiera di chi, prima ancora di essere credente, vive del respiro di una comunità e del mutuo riconoscersi. La preghiera di chi crede nella forza della solidarietà, che si invera di piccoli gesti d'amore e di fiducia nel prossimo.
Un pensiero al nostro ospedale Frangipane, a tutti coloro che strenuamente lavorano a difesa della nostra salute, a tutti gli ammalati e a coloro che abbiamo perso e che mai dimenticheremo. Da Arianese, mi rivolgo a Sant'Ottone perché ci rammenti chi siamo: un popolo che ha già vinto in passato la battaglia contro le proprie paure, e che vincerà anche questa.
Le parole del nostro Vescovo, Monsignor Sergio Melillo, hanno colpito al cuore: "Mettiamo insieme le nostre risorse, possibilità, intelligenza, volontà, coraggio e passione, qualità queste tipiche della nostra gente."