Ariano Irpino

"In merito alla sentenza emessa dal Tar Salerno appare opportuno fare alcune precisazioni ai salti di gioia sbandierati erroneamente da qualcuno." A parlare è il presidente della Comunità Montana Ufita Giuseppe Leone. 

"La sentenza, sebbene annulli la delibera di Giunta, non ha annullato assolutamente il contratto tra l’Ente e il Consorzio Hirpinia Av rimandando la questione al giudice ordinario. Il contratto, pertanto, resta ad oggi in vigore. Ma il punto non è questo.

Innanzitutto Irpiniacom non ha ottenuto alcuna vittoria, o meglio ha attenuto la cosiddetta vittoria di Pirro, perché è il territorio a rischiare una grande occasione di sviluppo in particolar modo in questo momento storico. Inoltre, non tralasciamo il danno economico dell’ente, che è in difficoltà anche con i pagamenti degli stipendi, e certamente 100.000 € di entrate all’anno erano una boccata d’ossigeno sostanziosa.

Evidentemente il Tar, quando parla di innumerevoli fiere riguardanti prodotti tipici locali si riferisce a qualche altro Ente, perché dagli atti della Comunità Montana Ufita, risultano pochissime fiere e, anziché promozione e sviluppo hanno  comportato solo spese.

E, soprattutto, emerge che le fiere erano di tutt’altro carattere rispetto alla promozione dei prodotti tipici locali. Ricordo a qualcuno che festeggia, che il Casone dato a titolo gratuito per anni, ha creato all’Ente un aggravio di spese più che di entrate. In 15 anni abbiamo incamerato appena 45.000 € circa dalle fiere. Tale situazione, purtroppo, non farà altro che accelerare la dismissione definitiva della struttura a causa di problemi contabili, amministrativi e giudiziari, legati a contenziosi in essere, relativi alla chiusura dei lavori, che doveva avvenire molti anni fa”. Fin qui la nota del presidente Giuseppe Leone.