Castelbaronia

Pubblicata la gara d’appalto per la costruzione di una condotta irrigua in galleria lunga 1,5 km ad oltre 116 metri di profondità, per potenziare la distribuzione di acqua ad uso irriguo in tutta l’area della Valle Ufita Il Consorzio di Bonifica dell’Ufita ha dato avvio, in questa settimana, alla gara di appalto per la costruzione di una condotta irrigua sotterranea, costituita da una condotta irrigua ordinaria di oltre 1,3 km e da condotta irrigua in una galleria lunga circa 1,5 km in agro di Castel Baronia, posta ad oltre 116 metri di profondità.

Interpellato il Presidente Francesco Vigorita non nasconde la propria soddisfazione:Si tratta di un
progetto di straordinario pregio tecnico, particolarmente apprezzato anche dagli enti chiamati ad esprime i
pareri di loro pertinenza, come l’Autorità di Bacino Appennino Meridionale, oltre che dall’ente finanziatore
come la Regione Campania. Di opere analoghe sono state costruite in Italia soltanto altre quattro o cinque,
ma nessuna con le particolari caratteristiche di lunghezza come la nostra e con una difficoltà ulteriore,
costituita dal diametro della galleria, notevolmente inferiore a tutte le altre. Insomma, in nostri tecnici
hanno elaborato una progettazione unica in Italia. La soddisfazione – prosegue il Presidente Vigorita - è
ancora più grande, se si considera che, con tale opera, si eviterà finalmente che una quantità enorme di
acqua sorgiva si disperda nei territori circostanti, senza possibilità alcuna di utilizzo proficuo ai fini irrigui.

Tra l’altro, se si considera che ormai anche in Irpinia, come in tutto il Mezzogiorno d’Italia e, diciamo meglio, come in tutto il nostro Paese, avvertiamo ogni estate una straordinaria penuria di risorsa idrica, con danni enormi sulle nostre coltivazioni agricole di qualità, si comprende appieno l’importanza dell’opera. Antonio Maria Grasso (coordinatore del gruppo di progettisti del Consorzio, costituito Roberto Rossetti e Vincenzo Di Minico)- ci descrive in estrema sintesi l’opera: I lavori prevedono la costruzione di una condotta con trivellazione orizzontale controllata, per trasportare l’acqua dal vallone San Nicola al vallone Macchioni in Castel Baronia e per incanalarla nelle condotte irrigue del Consorzio di Bonifica, ai fini della successiva distribuzione tra gli utenti imprenditori agricoli della valle dell’Ufita. Il tutto nel pieno rispetto dell’equilibrio ambientale: il prelievo compiuto soltanto nella stagione piovosa di acqua dal torrente San Nicola è infatti limitato al solo esubero rispetto al minimo deflusso vitale.

Tra i lavori sono previste, oltra l’opera di presa dal torrente San Nicola e la condotta di collettamento, anche la costruzione di una vasca di accumulo con terre rinforzate di 41.000 mc, una camera di manovra per la presa, lo scarico e la regolazione del livello di acqua della vasca, una rete di monitoraggio costante
dei livelli di acqua.

Quali sono gli effetti sull’ambiente e sull’economia del territorio? I risultati concretamente conseguibili - evidenzia il capo settore catasto consortile Giuseppe Lo Conte - sono estremamente significativi: i volumi di acqua derivabili e contestualmente stoccabili, insieme con quelli della diga Macchioni, sono circa 580.000 mc, che consentiranno di irrigare 1865 ettari dell’area Macchioni e Fondovalle Ufita, a beneficio di circa 270 aziende. Il miglioramento, anche in termini di equilibrio idrogeologico ed ambientale, è incontrovertibile: l’opera infatti consentirà di ridurre o addirittura di evitare l’utilizzo dell’acqua prelevata dai pozzi di emungimento attualmente in esercizio; si eviterà, perciò, di “stressare” la falda del bacino imbrifero della valle dell’Ufita e si ridurrà la spesa di energia elettrica per il prelievo dell’acqua dai pozzi.

Il direttore del Consorzio di bonifica dell’Ufita Elziario Grasso, evidenzia infine che l’area del Fondovalle Ufita e del vallone Macchioni, servita da rete con tubi in pressione, interessata dall’opera, coinvolge ben nove comuni del comprensorio, ossia Carife, Castel Baronia, Flumeri, Ariano Irpino, Frigento, Gesualdo, Grottaminarda, Sturno.

È doveroso sottolineare - conclude il direttore Grasso - che il costo totale del progetto di 4.275.320,46 euro è finanziato per 4.000.000,00 dalla Regione Campania con fondi Psr 2014-2020 e per i restanti 275.320,46 euro dai fondi propri del bilancio consortile. I tempi di esecuzione previsti sono di 365 giorni dalla consegna dei lavori, programmata subito dopo l’aggiudicazione definitiva della gara d’appalto: salvo imprevisti, il Presidente Vigorita ci dà appuntamento per l’estate 2022 per l’inaugurazione e la messa in esercizio dell’intera opera.