«Dal 18 maggio potrebbe riprendere un piccolo flusso turistico verso l'Italia, in particolare dall'Inghilterra e dalla Danimarca, paesi in cui si è molto avanti con le vaccinazioni e dove i governi consentiranno gli spostamenti. È necessario però infondere fiducia in questi viaggiatori attraverso protocolli di sicurezza incentrati sulla prevenzione». 

Giovannantonio Puopolo presidente del comparto turismo e tempo libero di Confindustria Salerno torna sulla necessità di una ripresa del turismo per contrastare la difficile situazione economica e sulla possibilità di farlo solo attraverso il ripristino della fiducia nei viaggiatori. 

«L'auspicio è che gli operatori del settore riescano ad organizzarsi, così come annunciato da Federalberghi Penisola Sorrentina,  per garantire ai turisti in arrivo nelle strutture ricettive un elevato standard di sicurezza, prevenire i contagi e quindi il rischio per gli altri ospiti e per il personale.  

L'idea è quella di creare ambulatori itineranti ed auto mediche presso le strutture ricettive o nei comuni per dare la possibilità ai turisti di fare le vacanze in serenità effettuando all'arrivo  tamponi antigenici o molecolari,  con erogatori di ossigeno per far fronte alle emergenza e mini Covid Center per poter isolare eventuali casi individuati. Il turista deve sapere che in caso di necessità viene tamponato ed assistito immediatamente, ovunque sia, in Costiera come nei paesi irpini  e non che debba attendere la lunga trafila legata all'Asl o all'Ospedale.  

I tour operator si stanno attivando, le sigle di categoria hanno avuto anche un incontro con l'Assessore Regionale al Turismo, Felice Casucci, a cui ho partecipato, ma è necessario che ciascuno faccia la propria parte per creare i presupposti utili a rassicurare il mercato, trasferendo così l'immagine di un territorio in cui è possibile soggiornare e visitare le nostre bellezze in piena sicurezza. 

Diversamente si corre il rischio di giocarsi anche questa stagione turistica sia per le aree costiere che per quelle interne, compreso l'indotto che il turismo genera, intorno al 48 per cento.  Come ho sottolineato più volte se non arrivano turisti ne risente anche l'agricoltura, i prodotti tipici, il comparto moda e così via».