Cava de' Tirreni

Non solo la toccante commemorazione in campo, con la deposizione di un mazzo di fiori in panchina. Il ricordo di Antonio Vanacore, vice allenatore della Cavese, portato via dal Covid a soli 45 anni, è proseguito anche in sala stampa: “Perdere una persona, e ribadisco persona, più che allenatore, perché Antonio Vanacore è stata una delle persone più belle che ho conosciuto nel mondo del calcio, mi ha lasciato senza parole. Mai avrei pensato che il Covid potesse colpirci così da vicino. Siamo colpiti, sono sconvolto. Mi rimarrà impressa l'ultima foto che mi ha inviato, con il casco per l'ossigenazione. Ci sentivamo. Non abbiamo mai smesso di sperare, ma c'è stato questo epilogo drammatico” ha esordito il presidente del club metelliano, Massimiliano Santoriello.

“Abbiamo giocato insieme, abbiamo vinto un campionato. Io avevo 39 anni, lui 21, ai tempi della Puteolano, era all'inizio della sua carriera. Antonio era una persona speciale. La sua vita l'ha vissuta all'insegna dell'ottimismo. Quando ho scelto di tornare a Cava, e l'ho chiamato, lui mi ha detto: “mister, noi ce la facciamo, noi ci salviamo”. Ho detto ai ragazzi, finché ce l'ho fatta a parlare, che questa è una salvezza che dobbiamo dedicare a lui. Se prima eravamo arrabbiati, ora dobbiamo esserlo di più. Solo così possiamo onorare la sua memoria e la sua figura” ha aggiunto e concluso, tra parole e lacrime, mister Salvatore Campilongo.