Solofra

Visite dei NAS, diffide sindacali, denunce, interrogazioni: l’Ospedale Landolfi di Solofra ormai presenta criticità che da tempo rappresentiamo e per le quali ci siamo battuti proponendo soluzioni concrete e fattibili ad una Dirigenza che, invece, si è posta in atteggiamento di scontro e di rottura.

Abbiamo chiesto e chiediamo l’assunzione di responsabilità a coloro i quali sono i legittimi rappresentanti della cittadinanza ed autorità sanitaria dei territori, a coloro che hanno a cuore una struttura che, insistiamo, è preziosissima; in questo periodo di emergenza sanitaria sono state tante, troppe, le scelte errate commesse.

Al momento solo Sua Eccellenza il Prefetto, che ringraziamo, ha preso coscienza di alcune problematiche che avevamo segnalato e per le quali attendiamo risposte dal Moscati.

Sono risposte che non vanno date a noi ma a tutti i lavoratori del presidio ospedaliero di Solofra che si trovano a prendere atto, ogni giorno, di azioni e di decisioni tese allo smantellamento del Landolfi.

Siamo, crediamo, a un punto dalla definitiva chiusura. Abbiamo appreso dell’assenza dell’autorizzazione comunale all’esercizio del presidio ospedaliero che avrebbe seguito i lavori di ristrutturazione del complesso “promessi” dal presidente De Luca in campagna elettorale. Ma tra il dire e il fare c’è l’abisso. Medici, infermieri, personale sanitario vengono progressivamente spostati al Moscati di Avellino con la motivazione di fronteggiare la nuova ondata di contagi. La domanda che ci poniamo è se faranno mai ritorno a Solofra.

Tutti questi lavoratori, che l’opinione pubblica ha imparato a conoscere meglio nell’ultimo anno per il ruolo delicato e di sacrificio posto in essere, meritano rispetto e dignità ed è questo che questa Federazione pretende dal presidente De Luca e dalla dirigenza del Moscati.

Si susseguono disposizioni e ordini di servizio che minano certezze e incidono su equilibri lavorativi, familiari e sociali oltre che sulla salute psico-fisica dei lavoratori.

Si inizi da subito a redigere un cronoprogramma per l’apertura dei servizi da destinare al Landolfi di Solofra, in considerazione dei lavori da effettuare.

Leggiamo di una probabile istituzione delle attività di “DAY SURGERY” e la istituzione della Medicina del Lavoro con posti letto; accogliamo con favore tale notizia e ci dichiariamo d’accordo, anche perché è stata una nostra proposta già esplicitata alla Direzione Generale. Viene, però, presentata dai vertici della Sanità campana e del Moscati un futuro fatto di promesse e di numeri orientati alla struttura del Landolfi senza soffermarsi alla stato di fatto e soprattutto ai lavoratori. Ci farebbe piacere che ai vari tavoli programmatici ci possa essere qualcuno che viva il quotidiano e possa rappresentare le gravi problematiche che oggi ci sono e che vanno immediatamente risolte.

Finanziamenti e lavori non sono per noi una garanzia né a breve e né a lungo termine: sono tante le cattedrali nel deserto offerte dalla sanità in ambito nazionale come più volte rappresentate dai mass media e non vogliamo ritrovare domani il Landolfi tra queste.

E’ il momento dei fatti e della verità: abbiamo bisogno dell’ospedale Landolfi ora, lo vogliamo in efficienza con gli organici necessari per offrire un supporto al Moscati e non per concedere pezzi di ricambio all’occorrenza. Sono questi i presupposti per continuare l’attività ospedaliera al Landolfi: è così difficile capirlo?